L’articolo affronta la seguente tesi: sino a che misura l’intervento di un traduttore può essere in grado di salvaguardare il fatto che un testo lasci, molto o poco, a desiderare? In altri termini, e con uno sguardo alla tesi di Heidegger sul rapporto tra interpretazione e traduzione: sino a che punto il desiderio di tradurre (nel senso di omologare in altra lingua), che a un traduttore proprio non può mancare, è in grado di salvaguardare la necessità (preliminare) della interpretazione?

Le traduzioni di «Essere e tempo» lasciano a desiderare?

POLIDORI, FABIO
2007-01-01

Abstract

L’articolo affronta la seguente tesi: sino a che misura l’intervento di un traduttore può essere in grado di salvaguardare il fatto che un testo lasci, molto o poco, a desiderare? In altri termini, e con uno sguardo alla tesi di Heidegger sul rapporto tra interpretazione e traduzione: sino a che punto il desiderio di tradurre (nel senso di omologare in altra lingua), che a un traduttore proprio non può mancare, è in grado di salvaguardare la necessità (preliminare) della interpretazione?
2007
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