Durante il Settecento il Goriziano conobbe un vigoroso sviluppo del settore serico e di tutte le attività legate alla lavorazione della seta – dalla gelsobachicoltura al tessuto. La vicinanza delle contee alla Patria del Friuli, i piccoli incentivi offerti dal governo austriaco ad artigiani che decidevano di trasferirsi, unite alle opportunità di commercio generate del porto franco triestino, provocarono l’immigrazione di manodopera specializzata, proveniente perlopiù dal Friuli veneto e la formazione di nuove figure professionali. Si trattava, spesso, di nuclei familiari in cui le competenze erano sapientemente divise (o condivise) tra i componenti, in modo da poter affrontare meglio le difficoltà congiunturali e che, all’interno di percorsi caratterizzati dall’acquisizione di competenze e abilità tecniche diverse, furono anche in grado di modificare il proprio mestiere. Il contributo indaga specificatamente il peso e il ruolo dei legami familiari e parentali di fronte alla crisi che investì il settore alla fine del Settecento. Le strade sperimentate per superarla furono diverse: l’emigrazione, lo spostamento dalla città alla campagna, il passaggio dalla produzione al piccolo commercio. Strategie eterogenee, ma strettamente legate alla “potenzialità economica” della famiglia . Infatti, quando questa veniva a mancare o a ridursi, le occasioni e le possibilità di scelta diminuivano.

Famiglie nello spazio. Strategie familiari e percorsi di vita degli artigiani del settore serico tra domini asburgici e veneziani (sec. XVIII)

PANARITI, LOREDANA
2009-01-01

Abstract

Durante il Settecento il Goriziano conobbe un vigoroso sviluppo del settore serico e di tutte le attività legate alla lavorazione della seta – dalla gelsobachicoltura al tessuto. La vicinanza delle contee alla Patria del Friuli, i piccoli incentivi offerti dal governo austriaco ad artigiani che decidevano di trasferirsi, unite alle opportunità di commercio generate del porto franco triestino, provocarono l’immigrazione di manodopera specializzata, proveniente perlopiù dal Friuli veneto e la formazione di nuove figure professionali. Si trattava, spesso, di nuclei familiari in cui le competenze erano sapientemente divise (o condivise) tra i componenti, in modo da poter affrontare meglio le difficoltà congiunturali e che, all’interno di percorsi caratterizzati dall’acquisizione di competenze e abilità tecniche diverse, furono anche in grado di modificare il proprio mestiere. Il contributo indaga specificatamente il peso e il ruolo dei legami familiari e parentali di fronte alla crisi che investì il settore alla fine del Settecento. Le strade sperimentate per superarla furono diverse: l’emigrazione, lo spostamento dalla città alla campagna, il passaggio dalla produzione al piccolo commercio. Strategie eterogenee, ma strettamente legate alla “potenzialità economica” della famiglia . Infatti, quando questa veniva a mancare o a ridursi, le occasioni e le possibilità di scelta diminuivano.
2009
9788884539106
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