La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ha da sempre riposto notevole attenzione alla valorizzazione ed alla protezione delle risorse idriche sotterranee presenti nel territorio di competenza. Esse costituiscono una rilevante ricchezza naturale in termini di quantità, qualità e semplicità di approvvigionamento che deve essere salvaguardata. In quest’ottica il Servizio idraulica - Direzione Centrale Ambiente, Energia e Politiche per la Montagna, ha avviato un’articolata ricerca al fi ne di elaborare, nell’ambito del Programma allegato alla D.G.R. n. 1827 dd. 27.7.2007, un piano di conoscenza, conservazione e sostenibilità dell’utilizzo della risorsa acqua. Il presente volume illustra sinteticamente l’approccio metodologico ed i risultati di tale ricerca realizzata a seguito dell’Accordo fra Amministrazioni (prot. n. 36037 dd 27.11.07) stipulato tra il Servizio idraulica stesso e l’Università degli Studi di Trieste - Dipartimenti di Geoscienze (DiGEO) e di Ingegneria Civile e Ambientale (DICA). L’attività di progetto si è articolata in più fasi, talora parallele, talora conseguenti. Punto di partenza è stata la realizzazione della piattaforma geografi ca SITCGT - SITI1 che ha permesso di raccogliere ed omogeneizzare in un unico strumento informatico gli innumerevoli dati e studi a carattere geologico, idrogeologico e geofi sico che negli anni sono stati elaborati dall’Amministrazione regionale, dai due Dipartimenti interessati, dalle Università e dagli Enti che operano sul territorio. Si è trattato di un lavoro complesso ed oneroso di scorporamento, omogeneizzazione ed assemblaggio dei dati, che ha permesso di catalogare informazioni amministrative e tecniche relative a quasi 60.000 tra pozzi, sondaggi meccanici e sorgenti presenti nel territorio regionale. Tale strumento rappresenta il punto di forza della ricerca svolta perché permette per la prima volta di analizzare la risorsa idrica nella sua globalità sia dal punto di vista geologico (individuazione e caratterizzazione degli acquiferi e degli acquitardi/ acquicludi) che idrogeologico/idraulico (portata dei corsi d’acqua, ricarica, defl ussi, ubicazione dei punti di prelievo, consumi,…) con un valore aggiunto dato dalla semplice aggiornabilità dei dati, anche in tempo reale, che permette di ottenere una visione sempre attuale dello stato dei corpi idrici. Da questo database unico sono stati estratti i dati litostratigrafi ci che hanno portato alla ricostruzione tridimensionale del sottosuolo della Bassa Pianura Friulana e alla descrizione delle geometrie dei sistemi di acquiferi in esso contenuti. È stata ricostruita la geometria della base dei depositi quaternari intersecando i dati puntuali derivanti dai sondaggi meccanici con i dati lineari ottenuti dall’interpretazione dei profi li sismici. PREMESSA Per ogni sistema di acquiferi riconosciuto è stato defi nito l’andamento delle isobate del tetto e del letto, il dominio di esistenza e la relativa potenza. Si sono quantifi cate le principali proprietà idrogeologiche e stimata l’entità della riserva idrica contenuta in ciascun sistema. Per quanto riguarda l’Alta Pianura si sono redatte una serie di mappe delle isofreatiche relative ad eventi di minimo (anni 1993 e 2003) e massimo (anni 1977 e 2000) impinguamento della falda, ricostruendone così l’andamento in condizioni estreme. Si sono defi niti per tutto il territorio regionale i quantitativi di precipitazione effi cace, di ruscellamento e di infi ltrazione effi cace, le portate dei corsi d’acqua e i quantitativi drenati dalla Fascia delle Risorgive. In parallelo a queste attività, al fi ne della conoscenza dello stato di sfruttamento dei sistemi di acquiferi sotterranei, è stata quantifi cata l’entità dei prelievi da pozzo, ricorrendo a metodologie basate sulla valutazione diretta dei consumi a partire dai prelievi e non dai fabbisogni idrici. Le tecniche di calcolo adottate hanno consentito di stimare le aliquote dei volumi emunti pertinenti ad ogni sistema di acquiferi e a ciascuna tipologia di utilizzo delle acque. Tutte queste attività hanno consentito di realizzare il bilancio idrogeologico, eseguito dapprima ipotizzando una condizione naturale e, successivamente, tenendo conto anche delle attività antropiche e dell’entità dei prelievi. Il bilancio ha permesso di verifi care la sostenibilità dei prelievi, sia a livello regionale che locale mettendo in luce le aree del territorio a maggiore criticità, e di defi nire al meglio gli indirizzi di utilizzo, compatibilmente ai fabbisogni della popolazione. Si sono redatte infi ne le “linee guida per la programmazione degli utilizzi della risorsa acqua” con le quali viene proposta una serie di provvedimenti per la tutela della risorsa idrica e la sua razionale pianifi cazione di utilizzo con la defi nizione degli schemi di sfruttamento e l’identifi cazione di misure atte a migliorare la sostenibilità e l’effi cienza dei prelievi e per mitigare l’impatto di questi ultimi sul territorio. Il bilancio ha permesso di verifi care la sostenibilità dei prelievi, sia a livello regionale sia locale, mettendo in luce le aree del territorio a maggiore criticità e di defi nire al meglio gli indirizzi di utilizzo, ovvero i provvedimenti da adottare per la gestione ottimale della risorsa idrica compatibilmente ai fabbisogni della popolazione.

RISORSE IDRICHE SOTTERRANEE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA:SOSTENIBILITÀ DELL’ATTUALE UTILIZZO

ZINI, Luca;CALLIGARIS, CHIARA;TREU, FRANCESCO;
2011-01-01

Abstract

La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ha da sempre riposto notevole attenzione alla valorizzazione ed alla protezione delle risorse idriche sotterranee presenti nel territorio di competenza. Esse costituiscono una rilevante ricchezza naturale in termini di quantità, qualità e semplicità di approvvigionamento che deve essere salvaguardata. In quest’ottica il Servizio idraulica - Direzione Centrale Ambiente, Energia e Politiche per la Montagna, ha avviato un’articolata ricerca al fi ne di elaborare, nell’ambito del Programma allegato alla D.G.R. n. 1827 dd. 27.7.2007, un piano di conoscenza, conservazione e sostenibilità dell’utilizzo della risorsa acqua. Il presente volume illustra sinteticamente l’approccio metodologico ed i risultati di tale ricerca realizzata a seguito dell’Accordo fra Amministrazioni (prot. n. 36037 dd 27.11.07) stipulato tra il Servizio idraulica stesso e l’Università degli Studi di Trieste - Dipartimenti di Geoscienze (DiGEO) e di Ingegneria Civile e Ambientale (DICA). L’attività di progetto si è articolata in più fasi, talora parallele, talora conseguenti. Punto di partenza è stata la realizzazione della piattaforma geografi ca SITCGT - SITI1 che ha permesso di raccogliere ed omogeneizzare in un unico strumento informatico gli innumerevoli dati e studi a carattere geologico, idrogeologico e geofi sico che negli anni sono stati elaborati dall’Amministrazione regionale, dai due Dipartimenti interessati, dalle Università e dagli Enti che operano sul territorio. Si è trattato di un lavoro complesso ed oneroso di scorporamento, omogeneizzazione ed assemblaggio dei dati, che ha permesso di catalogare informazioni amministrative e tecniche relative a quasi 60.000 tra pozzi, sondaggi meccanici e sorgenti presenti nel territorio regionale. Tale strumento rappresenta il punto di forza della ricerca svolta perché permette per la prima volta di analizzare la risorsa idrica nella sua globalità sia dal punto di vista geologico (individuazione e caratterizzazione degli acquiferi e degli acquitardi/ acquicludi) che idrogeologico/idraulico (portata dei corsi d’acqua, ricarica, defl ussi, ubicazione dei punti di prelievo, consumi,…) con un valore aggiunto dato dalla semplice aggiornabilità dei dati, anche in tempo reale, che permette di ottenere una visione sempre attuale dello stato dei corpi idrici. Da questo database unico sono stati estratti i dati litostratigrafi ci che hanno portato alla ricostruzione tridimensionale del sottosuolo della Bassa Pianura Friulana e alla descrizione delle geometrie dei sistemi di acquiferi in esso contenuti. È stata ricostruita la geometria della base dei depositi quaternari intersecando i dati puntuali derivanti dai sondaggi meccanici con i dati lineari ottenuti dall’interpretazione dei profi li sismici. PREMESSA Per ogni sistema di acquiferi riconosciuto è stato defi nito l’andamento delle isobate del tetto e del letto, il dominio di esistenza e la relativa potenza. Si sono quantifi cate le principali proprietà idrogeologiche e stimata l’entità della riserva idrica contenuta in ciascun sistema. Per quanto riguarda l’Alta Pianura si sono redatte una serie di mappe delle isofreatiche relative ad eventi di minimo (anni 1993 e 2003) e massimo (anni 1977 e 2000) impinguamento della falda, ricostruendone così l’andamento in condizioni estreme. Si sono defi niti per tutto il territorio regionale i quantitativi di precipitazione effi cace, di ruscellamento e di infi ltrazione effi cace, le portate dei corsi d’acqua e i quantitativi drenati dalla Fascia delle Risorgive. In parallelo a queste attività, al fi ne della conoscenza dello stato di sfruttamento dei sistemi di acquiferi sotterranei, è stata quantifi cata l’entità dei prelievi da pozzo, ricorrendo a metodologie basate sulla valutazione diretta dei consumi a partire dai prelievi e non dai fabbisogni idrici. Le tecniche di calcolo adottate hanno consentito di stimare le aliquote dei volumi emunti pertinenti ad ogni sistema di acquiferi e a ciascuna tipologia di utilizzo delle acque. Tutte queste attività hanno consentito di realizzare il bilancio idrogeologico, eseguito dapprima ipotizzando una condizione naturale e, successivamente, tenendo conto anche delle attività antropiche e dell’entità dei prelievi. Il bilancio ha permesso di verifi care la sostenibilità dei prelievi, sia a livello regionale che locale mettendo in luce le aree del territorio a maggiore criticità, e di defi nire al meglio gli indirizzi di utilizzo, compatibilmente ai fabbisogni della popolazione. Si sono redatte infi ne le “linee guida per la programmazione degli utilizzi della risorsa acqua” con le quali viene proposta una serie di provvedimenti per la tutela della risorsa idrica e la sua razionale pianifi cazione di utilizzo con la defi nizione degli schemi di sfruttamento e l’identifi cazione di misure atte a migliorare la sostenibilità e l’effi cienza dei prelievi e per mitigare l’impatto di questi ultimi sul territorio. Il bilancio ha permesso di verifi care la sostenibilità dei prelievi, sia a livello regionale sia locale, mettendo in luce le aree del territorio a maggiore criticità e di defi nire al meglio gli indirizzi di utilizzo, ovvero i provvedimenti da adottare per la gestione ottimale della risorsa idrica compatibilmente ai fabbisogni della popolazione.
2011
978-88-8303-314-8
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