Il saggio propone una ricognizione del tema del popolo e del popolare nei romanzi di Giuseppe Garibaldi: "Clelia ovvero il governo dei preti", “Cantoni il volontario”, “I Mille” e “Manlio”, tutti scritti negli anni seguenti la battaglia di Mentana, tra 1869 e 1879. Il tema del popolo è un osservatorio ideale per mettere in luce le idee che l’autore sceglie di affidare alla pagina, i moventi e gli strumenti della scrittura, il suo pubblico ipotetico. In queste opere narrative si incontra una peculiare mescolanza di invenzione, autobiografia, memorialistica storica, mentre la costante centralità della funzione ideologica della letteratura, tipicamente risorgimentale nei suoi intenti pedagogico-popolari, li rende un'ottima espressione di quel tipo di romanzo popolare definito da Gramsci «a carattere spiccatamente ideologico-politico, di tendenza democratica legata alle ideologie quarantottesche», che ha in Sue e Hugo i suoi modelli. In ultima analisi l’uso della scrittura, e più specificamente della narrazione, del romanzesco, del repertorio retorico feuilletonistico, prolungano, in Garibaldi, l’attività civile, politica, militare.

Il popolo italiano nei romanzi di Garibaldi: raffigurazioni, analisi sociali, strategie testuali

IANNUZZI, GIULIA
2012-01-01

Abstract

Il saggio propone una ricognizione del tema del popolo e del popolare nei romanzi di Giuseppe Garibaldi: "Clelia ovvero il governo dei preti", “Cantoni il volontario”, “I Mille” e “Manlio”, tutti scritti negli anni seguenti la battaglia di Mentana, tra 1869 e 1879. Il tema del popolo è un osservatorio ideale per mettere in luce le idee che l’autore sceglie di affidare alla pagina, i moventi e gli strumenti della scrittura, il suo pubblico ipotetico. In queste opere narrative si incontra una peculiare mescolanza di invenzione, autobiografia, memorialistica storica, mentre la costante centralità della funzione ideologica della letteratura, tipicamente risorgimentale nei suoi intenti pedagogico-popolari, li rende un'ottima espressione di quel tipo di romanzo popolare definito da Gramsci «a carattere spiccatamente ideologico-politico, di tendenza democratica legata alle ideologie quarantottesche», che ha in Sue e Hugo i suoi modelli. In ultima analisi l’uso della scrittura, e più specificamente della narrazione, del romanzesco, del repertorio retorico feuilletonistico, prolungano, in Garibaldi, l’attività civile, politica, militare.
2012
9788862743839
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