Il saggio analizza la presenza di Aristotele e san Tommaso nei primi scritti di Brentano. Mostra come l’Aquinate venga visto come colui che ha continuato Aristotele, come il suo erede, così come quest’ultimo aveva fatto con Platone. In forza di queste convinzioni, in tutto il pensiero del giovane Brentano, il rapporto Aristotele - San Tommaso assume una funzione di privilegio, capace a suo dire di rispondere veramente alle esigenze dei tempi moderni e, anzi, di dare una soluzione ai problemi che Kant e l’Idealismo tedesco nelle sue molteplici ramificazioni non erano riusciti a fornire. Sin dai suoi primi scritti, quindi, l’intento fondamentale di Brentano è innanzitutto quello di dare una risposta esauriente ai critici dello Stagirita e, poi, di precisare e giustificare da un punto di vista strettamente filosofico, il ricorso alla filosofia aristotelica e al suo più importante commentatore, discepolo e continuatore medioevale, per contribuire a fondare, su basi speculative più solide di quanto avesse fatto la Scolastica deteriore, una «scienza cattolica» . Così, proprio in un tempo in cui la filosofia dell’idealismo tedesco esercitava ancora una certa egemonia nella cultura universitaria europea, Brentano, con inaspettata vigoria, ripropone il realismo critico della filosofia perenne, e assume a termine di riferimento e di costante confronto, nei suoi studi e nelle sue pubblicazioni, Aristotele e la grande Scolastica, cioè san Tommaso

San Tommaso ed Aristotele nella formazione di Franz Brentano

RUSSO, ANTONIO
2013-01-01

Abstract

Il saggio analizza la presenza di Aristotele e san Tommaso nei primi scritti di Brentano. Mostra come l’Aquinate venga visto come colui che ha continuato Aristotele, come il suo erede, così come quest’ultimo aveva fatto con Platone. In forza di queste convinzioni, in tutto il pensiero del giovane Brentano, il rapporto Aristotele - San Tommaso assume una funzione di privilegio, capace a suo dire di rispondere veramente alle esigenze dei tempi moderni e, anzi, di dare una soluzione ai problemi che Kant e l’Idealismo tedesco nelle sue molteplici ramificazioni non erano riusciti a fornire. Sin dai suoi primi scritti, quindi, l’intento fondamentale di Brentano è innanzitutto quello di dare una risposta esauriente ai critici dello Stagirita e, poi, di precisare e giustificare da un punto di vista strettamente filosofico, il ricorso alla filosofia aristotelica e al suo più importante commentatore, discepolo e continuatore medioevale, per contribuire a fondare, su basi speculative più solide di quanto avesse fatto la Scolastica deteriore, una «scienza cattolica» . Così, proprio in un tempo in cui la filosofia dell’idealismo tedesco esercitava ancora una certa egemonia nella cultura universitaria europea, Brentano, con inaspettata vigoria, ripropone il realismo critico della filosofia perenne, e assume a termine di riferimento e di costante confronto, nei suoi studi e nelle sue pubblicazioni, Aristotele e la grande Scolastica, cioè san Tommaso
2013
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