In questo breve contributo si ripercorrono alcune cause della continua riduzione della capacità di sviluppo del nostro Paese alla luce soprattutto dell’esperienza della regione Friuli Venezia Giulia. L’idea di fondo è che anche in presenza di consistenti limitazioni nella disponibilità di risparmio, si potrebbero sfruttare i tassi crescenti di istruzione per invertire la rotta. Con un migliore impiego dei giovani formati e il rinnovamento dell’organizzazione produttiva la crescita potrebbe riattivarsi. Nel primo paragrafo si evidenzieranno innanzitutto le cause alla base della forte contrazione del risparmio. La diminuzione nel tasso di risparmio è legato innanzitutto all’accumulo di ricchezza abitativa e finanziaria di tipo speculativo, che ha sottratto capitale agli investimenti produttivi. I motivi di tali cambiamenti si possono rintracciare nella ricerca di rendimenti sempre a più breve respiro e sempre più privati, in cui le limitazioni nelle possibilità di consumo si tramutano in continua riduzione del benessere sociale. Una delle cause è da individuare nella diffusa imprenditoria individuale e familiare che ha confuso il livello privato con quello d’impresa. Tale tendenza è condivisa da tutto il territorio nazionale ed in particolare dal Nord-Est, culla dell’industria parcellizzata. Nel secondo paragrafo si porta l’attenzione al legame molto debole tra l’aumento di istruzione di terzo livello e la struttura produttiva e dei servizi. Qui vengono analizzate in particolare le caratteristiche del tessuto economico, guardando alla qualità tecnologica dei settori produttivi e al loro impiego di capitale umano, portando l’osservazione al livello locale. L’analisi della transizione al lavoro nelle imprese locali manifatturiere e dei servizi dei laureati nei due atenei della regione Friuli Venezia Giulia (Fvg in seguito) mette in evidenza i punti di criticità del sistema. Nel paragrafo finale si presenteranno alcune riflessioni conclusive sulla capacità di sviluppo dell’area e del Paese, guardando in particolare alle possibili sinergie che si attiverebbero da un maggiore impiego di capitale umano nelle imprese che supereranno o nasceranno dopo la grande crisi.

Crisi e Crescita sono conciliabili? Il caso del capitale umano nella regione Friuli Venezia Giulia

CHIES, LAURA
2014-01-01

Abstract

In questo breve contributo si ripercorrono alcune cause della continua riduzione della capacità di sviluppo del nostro Paese alla luce soprattutto dell’esperienza della regione Friuli Venezia Giulia. L’idea di fondo è che anche in presenza di consistenti limitazioni nella disponibilità di risparmio, si potrebbero sfruttare i tassi crescenti di istruzione per invertire la rotta. Con un migliore impiego dei giovani formati e il rinnovamento dell’organizzazione produttiva la crescita potrebbe riattivarsi. Nel primo paragrafo si evidenzieranno innanzitutto le cause alla base della forte contrazione del risparmio. La diminuzione nel tasso di risparmio è legato innanzitutto all’accumulo di ricchezza abitativa e finanziaria di tipo speculativo, che ha sottratto capitale agli investimenti produttivi. I motivi di tali cambiamenti si possono rintracciare nella ricerca di rendimenti sempre a più breve respiro e sempre più privati, in cui le limitazioni nelle possibilità di consumo si tramutano in continua riduzione del benessere sociale. Una delle cause è da individuare nella diffusa imprenditoria individuale e familiare che ha confuso il livello privato con quello d’impresa. Tale tendenza è condivisa da tutto il territorio nazionale ed in particolare dal Nord-Est, culla dell’industria parcellizzata. Nel secondo paragrafo si porta l’attenzione al legame molto debole tra l’aumento di istruzione di terzo livello e la struttura produttiva e dei servizi. Qui vengono analizzate in particolare le caratteristiche del tessuto economico, guardando alla qualità tecnologica dei settori produttivi e al loro impiego di capitale umano, portando l’osservazione al livello locale. L’analisi della transizione al lavoro nelle imprese locali manifatturiere e dei servizi dei laureati nei due atenei della regione Friuli Venezia Giulia (Fvg in seguito) mette in evidenza i punti di criticità del sistema. Nel paragrafo finale si presenteranno alcune riflessioni conclusive sulla capacità di sviluppo dell’area e del Paese, guardando in particolare alle possibili sinergie che si attiverebbero da un maggiore impiego di capitale umano nelle imprese che supereranno o nasceranno dopo la grande crisi.
2014
978-88-8190-308-5
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