Il sistema portuale e, più in generale, i traffici marittimi svolgono un ruolo rilevante sia in termini d’impatto diretto sul prodotto interno lordo di ogni Paese sia come punto d’accesso privilegiato per l’approvvigionamento e la commercializzazione dei prodotti . Il settore marino e marittimo ha un elevato potenziale di crescita e rappresenta una delle quattro pietre angolari della globalizzazione accanto alle telecomunicazioni, al commercio e alla standardizzazione internazionale. Per sfruttare la crescita economica proveniente dal mare, i Paesi devono in vario modo attivarsi per creare le condizioni idonee in materia di innovazione e competitività e devono concentrarsi sui settori che presentano vantaggi comparativi . All’estero, a livello di Unione europea e nell’ambito internazionale il focus del dibattito è da qualche tempo orientato ad analizzare il porto come impresa e come mercato ovvero il porto quale fattore produttivo di ricchezza nazionale . Quest’aspetto a valenza essenzialmente economica non può essere sottovalutato neanche da un approccio investigativo a carattere giuridico e, in particolare, quando l’approccio consiste nell’analisi comparata, nell’analisi dell’impatto della legislazione europea e nell’analisi della alterità e compenetrazione del diritto privato nel diritto pubblico.L’analisi comparata dei sistemi portuali dei Paesi dell’Unione europea e dei Paesi a essa limitrofi è importante per almeno tre ragioni: ai fini di conoscenza dei modelli messi a confronto, ai fini di interpretazione e di migliore conoscenza dei modelli messi a confronto e ai fini di politica legislativa per eventuali applicazioni o trapianti di istituti propri di altri ordinamenti . Il punto di contatto, di confronto e di scontro nelle dimensioni ora esposte è dato dalla concorrenza e dalla competitività. La concorrenza tra i porti è fenomeno sempre più percepito dagli scali dei vari Paesi e, in particolare, dagli scali italiani: da quelli, come i porti italiani dell’Alto Adriatico , il cui mercato è già direttamente conteso dai porti sloveni e croati o come i porti del Mediterraneo il cui mercato è conteso dai porti nord-africani e spagnoli; ma, più in generale, da ogni altro porto che ambisca a espandere la sua attività e che vorrebbe provarci aumentando la sua efficienza . La logica della concorrenza nel settore dei traffici marittimi va vista non solo all’interno dei singoli porti, cioè di libera concorrenza tra gli operatori del medesimo porto (concorrenza intraportuale), bensì tra i porti e non solo della medesima nazione (concorrenza intraportuale nazionale) e tra quelli dell’Unione europea e quelli situati al di fuori di essa (concorrenza intraportuale transfrontaliera).

Croazia, Slovenia e Italia: competizione comparativa tra modelli portuali differenziati.

CRISMANI, ANDREA
2013-01-01

Abstract

Il sistema portuale e, più in generale, i traffici marittimi svolgono un ruolo rilevante sia in termini d’impatto diretto sul prodotto interno lordo di ogni Paese sia come punto d’accesso privilegiato per l’approvvigionamento e la commercializzazione dei prodotti . Il settore marino e marittimo ha un elevato potenziale di crescita e rappresenta una delle quattro pietre angolari della globalizzazione accanto alle telecomunicazioni, al commercio e alla standardizzazione internazionale. Per sfruttare la crescita economica proveniente dal mare, i Paesi devono in vario modo attivarsi per creare le condizioni idonee in materia di innovazione e competitività e devono concentrarsi sui settori che presentano vantaggi comparativi . All’estero, a livello di Unione europea e nell’ambito internazionale il focus del dibattito è da qualche tempo orientato ad analizzare il porto come impresa e come mercato ovvero il porto quale fattore produttivo di ricchezza nazionale . Quest’aspetto a valenza essenzialmente economica non può essere sottovalutato neanche da un approccio investigativo a carattere giuridico e, in particolare, quando l’approccio consiste nell’analisi comparata, nell’analisi dell’impatto della legislazione europea e nell’analisi della alterità e compenetrazione del diritto privato nel diritto pubblico.L’analisi comparata dei sistemi portuali dei Paesi dell’Unione europea e dei Paesi a essa limitrofi è importante per almeno tre ragioni: ai fini di conoscenza dei modelli messi a confronto, ai fini di interpretazione e di migliore conoscenza dei modelli messi a confronto e ai fini di politica legislativa per eventuali applicazioni o trapianti di istituti propri di altri ordinamenti . Il punto di contatto, di confronto e di scontro nelle dimensioni ora esposte è dato dalla concorrenza e dalla competitività. La concorrenza tra i porti è fenomeno sempre più percepito dagli scali dei vari Paesi e, in particolare, dagli scali italiani: da quelli, come i porti italiani dell’Alto Adriatico , il cui mercato è già direttamente conteso dai porti sloveni e croati o come i porti del Mediterraneo il cui mercato è conteso dai porti nord-africani e spagnoli; ma, più in generale, da ogni altro porto che ambisca a espandere la sua attività e che vorrebbe provarci aumentando la sua efficienza . La logica della concorrenza nel settore dei traffici marittimi va vista non solo all’interno dei singoli porti, cioè di libera concorrenza tra gli operatori del medesimo porto (concorrenza intraportuale), bensì tra i porti e non solo della medesima nazione (concorrenza intraportuale nazionale) e tra quelli dell’Unione europea e quelli situati al di fuori di essa (concorrenza intraportuale transfrontaliera).
2013
9788863424898
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