Introduzione: Numerosi studi correlano il lavoro a turni e notturno con l’incremento di patologie cardiovascolari, muscolo scheletriche, neurologiche e con la maggior incidenza di infortuni sul luogo di lavoro. Obiettivi: Valutare in un gruppo di 246 operatori sanitari l’impatto della diversa organizzazione del lavoro sullo stato di salute e la sicurezza antinfortunistica. Metodi: Durante il piano di sorveglianza sanitaria, a tutti i soggetti è stato somministrato il questionario Nordic integrato con l’esame delle cartelle sanitarie di rischio per l’analisi del fenomeno infortunistico. Risultati e conclusioni: Sono stati confrontati 134 lavoratori ospedalieri turnisti con 112 giornalieri. Lo studio ha evidenziato un’elevata prevalenza di disturbi muscolo scheletrici e comorbidità nei lavoratori giornalieri, rispetto ai turnisti. Nei giornalieri la prevalenza di sintomi alla schiena (63% vs 50%), collo (54% vs 42%) ed arti superiori (26% vs 12%) era significativamente maggiore. In particolare, negli infermieri giornalieri la prevalenza di disturbi agli arti superiori era significativamente più elevata (p<0,01) rispetto agli infermieri che lavoravano in turno; mentre nei tecnici giornalieri la prevalenza di disturbi al collo era superiore (p<0,05) rispetto ai turnisti. Comunque, il personale giornaliero presentava un’età media e un’anzianità lavorativa significativamente maggiori rispetto al personale in turno. Lo studio ha inoltre dimostrato la rilevanza del fenomeno infortunistico nella categoria infermieristica, in particolare tra gli infermieri turnisti in servizio presso le strutture operative dell’area medica e chirurgica. Emerge l’importanza di considerare, nell’organizzazione dei turni, il carico di lavoro in relazione alla tipologia di mansione.

Disturbi e infortuni dell’apparato muscolo scheletrico tra gli operatori sanitari giornalieri e turnisti in ambito ospedaliero Musculoskeletal disorders and work-related incurie among hospital day- and shift workers

D'AGOSTIN, FLAVIA;NEGRO, CORRADO
2014-01-01

Abstract

Introduzione: Numerosi studi correlano il lavoro a turni e notturno con l’incremento di patologie cardiovascolari, muscolo scheletriche, neurologiche e con la maggior incidenza di infortuni sul luogo di lavoro. Obiettivi: Valutare in un gruppo di 246 operatori sanitari l’impatto della diversa organizzazione del lavoro sullo stato di salute e la sicurezza antinfortunistica. Metodi: Durante il piano di sorveglianza sanitaria, a tutti i soggetti è stato somministrato il questionario Nordic integrato con l’esame delle cartelle sanitarie di rischio per l’analisi del fenomeno infortunistico. Risultati e conclusioni: Sono stati confrontati 134 lavoratori ospedalieri turnisti con 112 giornalieri. Lo studio ha evidenziato un’elevata prevalenza di disturbi muscolo scheletrici e comorbidità nei lavoratori giornalieri, rispetto ai turnisti. Nei giornalieri la prevalenza di sintomi alla schiena (63% vs 50%), collo (54% vs 42%) ed arti superiori (26% vs 12%) era significativamente maggiore. In particolare, negli infermieri giornalieri la prevalenza di disturbi agli arti superiori era significativamente più elevata (p<0,01) rispetto agli infermieri che lavoravano in turno; mentre nei tecnici giornalieri la prevalenza di disturbi al collo era superiore (p<0,05) rispetto ai turnisti. Comunque, il personale giornaliero presentava un’età media e un’anzianità lavorativa significativamente maggiori rispetto al personale in turno. Lo studio ha inoltre dimostrato la rilevanza del fenomeno infortunistico nella categoria infermieristica, in particolare tra gli infermieri turnisti in servizio presso le strutture operative dell’area medica e chirurgica. Emerge l’importanza di considerare, nell’organizzazione dei turni, il carico di lavoro in relazione alla tipologia di mansione.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11368/2830991
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? 1
  • Scopus 4
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? 4
social impact