Pensare al tema del lavoro ed inserirlo in un Progetto di Vita quando si ha dinnanzi a sé un bambino significa immaginarlo, sebbene ancora piccolo, proiettato in una possibile vita da adulto. Molto complesso diviene il discorso quando ci si riferisce a bambini con disabilità. Pensarli adulti, pensarli lavoratori nel futuro riesce ancora molto difficile, sebbene si assista oggi, in molti paesi, ad una maggior attenzione rivolta all’integrazione e alla partecipazione sociale delle persone con disabilità. Obiettivo di questo contributo è concentrare l’attenzione sulla dimensione della vita lavorativa e produttiva, proponendo alcune testimonianze e riflessioni sull’importanza che essa può assumere nella vita di una persona con disabilità, con particolar attenzione alle disabilità intellettive e psichiche. Esse infatti riguardano una sfera particolarmente delicata, che rende maggiormente vulnerabili le persone in tema di autodeterminazione, ponendo di conseguenza la necessità di pensare, individuare e realizzare risposte adeguate dall’esterno, inserendole in un sistema di welfare che superi la concezione assistenzialistica per promuovere una visione del prendersi cura basata su efficaci e valide politiche di inclusione, secondo un modello di “welfare community”, ovvero un modello di politica sociosanitaria che garantisca maggiore soggettività e protagonismo alla comunità civile.
Il lavoro nel Progetto di Vita della persona con disabilità intellettiva e/o psichica
BORTOLOTTI, ELENA;
2015-01-01
Abstract
Pensare al tema del lavoro ed inserirlo in un Progetto di Vita quando si ha dinnanzi a sé un bambino significa immaginarlo, sebbene ancora piccolo, proiettato in una possibile vita da adulto. Molto complesso diviene il discorso quando ci si riferisce a bambini con disabilità. Pensarli adulti, pensarli lavoratori nel futuro riesce ancora molto difficile, sebbene si assista oggi, in molti paesi, ad una maggior attenzione rivolta all’integrazione e alla partecipazione sociale delle persone con disabilità. Obiettivo di questo contributo è concentrare l’attenzione sulla dimensione della vita lavorativa e produttiva, proponendo alcune testimonianze e riflessioni sull’importanza che essa può assumere nella vita di una persona con disabilità, con particolar attenzione alle disabilità intellettive e psichiche. Esse infatti riguardano una sfera particolarmente delicata, che rende maggiormente vulnerabili le persone in tema di autodeterminazione, ponendo di conseguenza la necessità di pensare, individuare e realizzare risposte adeguate dall’esterno, inserendole in un sistema di welfare che superi la concezione assistenzialistica per promuovere una visione del prendersi cura basata su efficaci e valide politiche di inclusione, secondo un modello di “welfare community”, ovvero un modello di politica sociosanitaria che garantisca maggiore soggettività e protagonismo alla comunità civile.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Art. Bortolotti-Emma.pdf
Accesso chiuso
Tipologia:
Documento in Versione Editoriale
Licenza:
Digital Rights Management non definito
Dimensione
353.28 kB
Formato
Adobe PDF
|
353.28 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.