Nell’eterogeneo e mutevole mondo della cultura i musei, a prima vista, si candidano a costituire un fermo punto di riferimento come luogo in cui i significati culturali sembrano trovare un loro oggettivo riconoscimento. Vi è però una notevole discrasia tra l’immaginario collettivo e la realtà giuridica. Nell’immaginario collettivo sono lo spazio in cui gli oggetti e i “beni” conservati ed esposti sono l’espressione validata e certificata di un “patrimonio” il cui valore culturale è accertato, codificato, condiviso, e proprio in virtù di questo preservato ed esibito. Emerge subito evidente l’opposto: la cultura - fenomeno evanescente senza parametrazioni certe - ha influito sul settore museale rendendolo a sua volta disaggregato e difficilmente riconducibile ad unità. A ben vedere i musei costituiscono una realtà tutt’altro che statica e prevedibile. Nella realtà giuridica si può notare che le ricostruzioni giuridiche dei musei sono abbastanza esigue. Si tende a porre l’accento sull’analisi del museo in quanto azienda, organizzazione di risorse umane e finanziarie e fattore produttivo di ricchezza nazionale. Infatti, il settore dei musei, come del resto la cultura in generale negli ultimi anni ha suscitato crescente interesse sotto il profilo economico. Tale profilo ha però ben presto evidenziato non poche carenze dal punto di vista della organizzazione, dell’attività e del finanziamento dei musei [Corte dei conti, delib. n. 8/2005]. Storicamente il museo non ha avuto una rilevanza istituzionale pari a quella dei musei stranieri e dal punto di vista giuridico e amministrativo si è configurato (e per molti aspetti continua a configurarsi) come museo ufficio della soprintendenza statale o dell’assessorato (regionale, provinciale o comunale) in cui è incardinato.
Cultura e sistema museale: Le regole del gioco
CRISMANI, ANDREA
2015-01-01
Abstract
Nell’eterogeneo e mutevole mondo della cultura i musei, a prima vista, si candidano a costituire un fermo punto di riferimento come luogo in cui i significati culturali sembrano trovare un loro oggettivo riconoscimento. Vi è però una notevole discrasia tra l’immaginario collettivo e la realtà giuridica. Nell’immaginario collettivo sono lo spazio in cui gli oggetti e i “beni” conservati ed esposti sono l’espressione validata e certificata di un “patrimonio” il cui valore culturale è accertato, codificato, condiviso, e proprio in virtù di questo preservato ed esibito. Emerge subito evidente l’opposto: la cultura - fenomeno evanescente senza parametrazioni certe - ha influito sul settore museale rendendolo a sua volta disaggregato e difficilmente riconducibile ad unità. A ben vedere i musei costituiscono una realtà tutt’altro che statica e prevedibile. Nella realtà giuridica si può notare che le ricostruzioni giuridiche dei musei sono abbastanza esigue. Si tende a porre l’accento sull’analisi del museo in quanto azienda, organizzazione di risorse umane e finanziarie e fattore produttivo di ricchezza nazionale. Infatti, il settore dei musei, come del resto la cultura in generale negli ultimi anni ha suscitato crescente interesse sotto il profilo economico. Tale profilo ha però ben presto evidenziato non poche carenze dal punto di vista della organizzazione, dell’attività e del finanziamento dei musei [Corte dei conti, delib. n. 8/2005]. Storicamente il museo non ha avuto una rilevanza istituzionale pari a quella dei musei stranieri e dal punto di vista giuridico e amministrativo si è configurato (e per molti aspetti continua a configurarsi) come museo ufficio della soprintendenza statale o dell’assessorato (regionale, provinciale o comunale) in cui è incardinato.File | Dimensione | Formato | |
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