Lo scrittore triestino Alojz Rebula (Šempolaj-San Pelagio 1924) ha dato finora corpo a un ampio opus letterario e saggistico in lingua slovena che lo qualifica come uno dei maggiori narratori nazionali contemporanei. Tuttavia, poco noto rimane il fatto che, a causa della dittatura fascista, Rebula ha iniziato a scrivere dapprima in lingua italiana, firmando poi in essa vari volumi e dedicando rilevante attenzione analitica alla letteratura italiana tanto nei suoi diari, saggi e memorie quanto nelle sue novelle e romanzi. Il saggio indaga i punti di convergenza e divergenza del pensiero e della poetica autoriale con le lettere italiane, evidenziando la predilezione di Rebula per i contigui classici (Dante in primis) e la sua scarsa affinità con gli scrittori moderni e contemporanei (da Svevo a Moravia, Calvino, Mascioni, Bartolini, Morazzoni o Eco). Sebbene ritenuta generalmente «meno universale» di altre tradizioni letterarie, larvata da nichilismo, sperimentalismo o estetismo, la letteratura italiana concreta però una componente tematica e concettuale inalienabile del pensiero e dell’opus rebuliano. Lo testimonia soprattutto il volume «Carteggio scazonte» (2001) che, scritto a due mani con Manlio Cecovini, sostanzia tangibilmente – quale primo esempio pubblicato di corrispondenza epistolare tra un autore contemporaneo sloveno e uno italiano ‒ l’auspicato dialogo culturale di Alojz Rebula con il vicino mondo letterario italiano.

Alojz Rebula in italijanska književnost

KOSUTA, MIRAN
2015-01-01

Abstract

Lo scrittore triestino Alojz Rebula (Šempolaj-San Pelagio 1924) ha dato finora corpo a un ampio opus letterario e saggistico in lingua slovena che lo qualifica come uno dei maggiori narratori nazionali contemporanei. Tuttavia, poco noto rimane il fatto che, a causa della dittatura fascista, Rebula ha iniziato a scrivere dapprima in lingua italiana, firmando poi in essa vari volumi e dedicando rilevante attenzione analitica alla letteratura italiana tanto nei suoi diari, saggi e memorie quanto nelle sue novelle e romanzi. Il saggio indaga i punti di convergenza e divergenza del pensiero e della poetica autoriale con le lettere italiane, evidenziando la predilezione di Rebula per i contigui classici (Dante in primis) e la sua scarsa affinità con gli scrittori moderni e contemporanei (da Svevo a Moravia, Calvino, Mascioni, Bartolini, Morazzoni o Eco). Sebbene ritenuta generalmente «meno universale» di altre tradizioni letterarie, larvata da nichilismo, sperimentalismo o estetismo, la letteratura italiana concreta però una componente tematica e concettuale inalienabile del pensiero e dell’opus rebuliano. Lo testimonia soprattutto il volume «Carteggio scazonte» (2001) che, scritto a due mani con Manlio Cecovini, sostanzia tangibilmente – quale primo esempio pubblicato di corrispondenza epistolare tra un autore contemporaneo sloveno e uno italiano ‒ l’auspicato dialogo culturale di Alojz Rebula con il vicino mondo letterario italiano.
2015
9788873422242
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
REBULA.pdf

Accesso chiuso

Descrizione: Saggio in volume con relativo frontespizio, colophon e indice.
Tipologia: Documento in Versione Editoriale
Licenza: Digital Rights Management non definito
Dimensione 2.04 MB
Formato Adobe PDF
2.04 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11368/2855749
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact