uesto testo è inteso prevalentemente per lo studente universitario che voglia conoscere gli sviluppi della psicoanalisi contemporanea. Freud distingueva ciò che è possibile trasmettere in ambito universitario alla psicoanalisi cioè informare, da ciò che non è possibile, cioè formare, almeno non attraverso lezioni frontali. All’Università è possibile informare su la psicoanalisi ma non formare in psicoanalisi. Questo libro vuole essere un contributo affinché lo studente possa almeno apprendere qualcosa “circa la psicoanalisi”, come auspicato da Freud. L’Autore si attiene principalmente al pensiero neofreudiano, rifacendosi in particolare al lavoro clinico e teorico di Joseph Sandler, uno psicoanalista allievo di Anna Freud, che ha grandemente contribuito ad avvicinare il modello psicoanalitico strutturale con la teoria delle relazioni oggettuali. Joseph Sandler (insieme alla moglie Anne-Marie) è stato uno dei principali artefici della cosiddetta quiet revolution, che (senza il “narcisismo delle piccole differenze”, e senza l’enfasi magniloquente così diffusa tra gli autori psicoanalitici), ha portato la psicoanalisi verso una psicologica clinica dei sentimenti e dell’adattamento intrapsichico. Il progetto di questo “commentario” è di fornire un quadro descrittivo, sulla base di questo modello psicoanalitico, dei principali funzionamenti della mente e di come questi processi si intreccino per strutturare l’identità personale.

La via trasformativa del dolore: dall’ansia ai meccanismi di difesa

CLARICI, ANDREA
2011-01-01

Abstract

uesto testo è inteso prevalentemente per lo studente universitario che voglia conoscere gli sviluppi della psicoanalisi contemporanea. Freud distingueva ciò che è possibile trasmettere in ambito universitario alla psicoanalisi cioè informare, da ciò che non è possibile, cioè formare, almeno non attraverso lezioni frontali. All’Università è possibile informare su la psicoanalisi ma non formare in psicoanalisi. Questo libro vuole essere un contributo affinché lo studente possa almeno apprendere qualcosa “circa la psicoanalisi”, come auspicato da Freud. L’Autore si attiene principalmente al pensiero neofreudiano, rifacendosi in particolare al lavoro clinico e teorico di Joseph Sandler, uno psicoanalista allievo di Anna Freud, che ha grandemente contribuito ad avvicinare il modello psicoanalitico strutturale con la teoria delle relazioni oggettuali. Joseph Sandler (insieme alla moglie Anne-Marie) è stato uno dei principali artefici della cosiddetta quiet revolution, che (senza il “narcisismo delle piccole differenze”, e senza l’enfasi magniloquente così diffusa tra gli autori psicoanalitici), ha portato la psicoanalisi verso una psicologica clinica dei sentimenti e dell’adattamento intrapsichico. Il progetto di questo “commentario” è di fornire un quadro descrittivo, sulla base di questo modello psicoanalitico, dei principali funzionamenti della mente e di come questi processi si intreccino per strutturare l’identità personale.
2011
978-88-8303-323-0
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