Indipendentemente dalla soglia che segna il progressivo spostarsi dell’attività progettuale in Belgio e in Francia, il pensiero di Bernardo Secchi è orientato da alcune ossessioni. Temi persistenti nel tempo lungo della sua opera; su cui si fonda una riflessione che, sin dalle prime ricerche sulla diffusione insediativa, si concentra sui modi per comprendere e progettare il cambiamento in atto nella città contemporanea e all’interno della disciplina. Senza un reale impegno a modificare strumenti e ipotesi, l’urbanistica è infatti destinata a rimanere «priva di un proprio definito e legittimo posto nella società» (Secchi 1993, p. 349). La pubblicazione di due volumi recentemente dedicati al pensiero di Bernardo Secchi offre l'occasione per rileggere alcuni dei temi al centro della sua riflessione critica sulla città e sul progetto urbanistico, e di evidenziare percorsi di ricerca ancora aperti che questo importante urbanista italiano lascia alle generazioni future.

“L’urbanista può ancora essere felice?”

MARCHIGIANI, ELENA
2016-01-01

Abstract

Indipendentemente dalla soglia che segna il progressivo spostarsi dell’attività progettuale in Belgio e in Francia, il pensiero di Bernardo Secchi è orientato da alcune ossessioni. Temi persistenti nel tempo lungo della sua opera; su cui si fonda una riflessione che, sin dalle prime ricerche sulla diffusione insediativa, si concentra sui modi per comprendere e progettare il cambiamento in atto nella città contemporanea e all’interno della disciplina. Senza un reale impegno a modificare strumenti e ipotesi, l’urbanistica è infatti destinata a rimanere «priva di un proprio definito e legittimo posto nella società» (Secchi 1993, p. 349). La pubblicazione di due volumi recentemente dedicati al pensiero di Bernardo Secchi offre l'occasione per rileggere alcuni dei temi al centro della sua riflessione critica sulla città e sul progetto urbanistico, e di evidenziare percorsi di ricerca ancora aperti che questo importante urbanista italiano lascia alle generazioni future.
2016
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