Con il termine “pesci” indichiamo un gruppo eterogeneo di organismi acquatici muniti di scheletro interno, di pinne e capaci di respirare sott’acqua per mezzo di branchie; comprende specie classificate in tre distinte classi di Vertebrati: i Ciclostomi, animali provi di mascelle appartenenti al gruppo degli Agnati; i Pesci Ossei e i Pesci Cartilaginei, animali provvisti di mascelle appartenenti al gruppo degli Gnatostomi. Nelle acque interne italiane sono presenti solo pesci appartenenti alla classe dei Pesci Ossei e dei Ciclostomi, poiché i Pesci Cartilaginei presenti in tutta Europa vivono esclusivamente in acque marine. Se consideriamo in primo luogo la struttura che sostiene le pinne pari, i Pesci Ossei vengono tradizionalmente suddivisi in 4 sottoclassi: Dipnoi, Crossopterigi, Brachiopterigi e Attinopterigi. Quest’ultima sottoclasse viene ulteriormente suddivisa in tre gruppi (Condrostei, Olostei e Teleostei), anche se la nostra ittiofauna annovera solo rappresentati dei Condrostei e dei Teleostei (Zerunian, 2002). In seguito alle nuove conoscenze derivanti dall’applicazione della genetica molecolare e, sulla base delle nuove conoscenze sulla biologia dell’ittiofauna, la posizione sistematica delle specie ittiche dulciacquicole italiane è stata ed è attualmente sottoposta ad una revisione sistematica che ha portato gli autori di pubblicazioni e di testi in ittiologia ad assumere diversi orientamenti, senza un’uniformità di impostazione, determinando molti dubbi sulla corretta nomenclatura da adottare. Tralasciando il discorso legato alla nomenclatura, il riconoscimento morfologico delle specie ittiche è fondamentale sia per un discorso di tipo economico-commerciale, sia per identificare gli esemplari in casi di mortalità anomale nelle acque libere, eventi sempre più frequenti nel territorio di competenza dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Un corretto riconoscimento e una segnalazione tempestiva permetterebbe inoltre di contrastare la diffusione di specie non appartenenti all’ittiofauna nativa, che stanno sempre più minacciando la biodiversità degli ecosistemi acquatici. Nel corso della presentazione, verranno utilizzate chiavi di identificazione e schede descrittive delle principali specie ittiche dulciacquicole presenti nelle acque dolci del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta nonché di quelle introdotte nel corso degli anni. Le chiavi permetteranno l’individuazione della famiglia ad un primo livello e, successivamente ad un secondo, attraverso ulteriori caratteri distintivi esterni per poter pervenire all’identificazione di specie. Le specie ittiche di maggior interesse commerciale, alieutico e conservazionistico all’interno delle tre regioni di competenza possono essere raggruppate in 12 famiglie di cui si presenta una breve rassegna con le principali caratteristiche descrittive (Forneris et al., 1990; Grimaldi & Manzoni,1990; Gandolfi et al., 1991; Kottelat & Freyhof, 2007). Inoltre, vengono indicate le principali specie autoctone del territorio piemontese nelle rispettive famiglie di appartenenza (nomenclatura secondo A.I.I.A.D. versione 1.1., 2016).

Identificazione su base morfologica delle specie ittiche dulciacquicole

PASTORINO, PAOLO;PIZZUL, ELISABETTA;
2017-01-01

Abstract

Con il termine “pesci” indichiamo un gruppo eterogeneo di organismi acquatici muniti di scheletro interno, di pinne e capaci di respirare sott’acqua per mezzo di branchie; comprende specie classificate in tre distinte classi di Vertebrati: i Ciclostomi, animali provi di mascelle appartenenti al gruppo degli Agnati; i Pesci Ossei e i Pesci Cartilaginei, animali provvisti di mascelle appartenenti al gruppo degli Gnatostomi. Nelle acque interne italiane sono presenti solo pesci appartenenti alla classe dei Pesci Ossei e dei Ciclostomi, poiché i Pesci Cartilaginei presenti in tutta Europa vivono esclusivamente in acque marine. Se consideriamo in primo luogo la struttura che sostiene le pinne pari, i Pesci Ossei vengono tradizionalmente suddivisi in 4 sottoclassi: Dipnoi, Crossopterigi, Brachiopterigi e Attinopterigi. Quest’ultima sottoclasse viene ulteriormente suddivisa in tre gruppi (Condrostei, Olostei e Teleostei), anche se la nostra ittiofauna annovera solo rappresentati dei Condrostei e dei Teleostei (Zerunian, 2002). In seguito alle nuove conoscenze derivanti dall’applicazione della genetica molecolare e, sulla base delle nuove conoscenze sulla biologia dell’ittiofauna, la posizione sistematica delle specie ittiche dulciacquicole italiane è stata ed è attualmente sottoposta ad una revisione sistematica che ha portato gli autori di pubblicazioni e di testi in ittiologia ad assumere diversi orientamenti, senza un’uniformità di impostazione, determinando molti dubbi sulla corretta nomenclatura da adottare. Tralasciando il discorso legato alla nomenclatura, il riconoscimento morfologico delle specie ittiche è fondamentale sia per un discorso di tipo economico-commerciale, sia per identificare gli esemplari in casi di mortalità anomale nelle acque libere, eventi sempre più frequenti nel territorio di competenza dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Un corretto riconoscimento e una segnalazione tempestiva permetterebbe inoltre di contrastare la diffusione di specie non appartenenti all’ittiofauna nativa, che stanno sempre più minacciando la biodiversità degli ecosistemi acquatici. Nel corso della presentazione, verranno utilizzate chiavi di identificazione e schede descrittive delle principali specie ittiche dulciacquicole presenti nelle acque dolci del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta nonché di quelle introdotte nel corso degli anni. Le chiavi permetteranno l’individuazione della famiglia ad un primo livello e, successivamente ad un secondo, attraverso ulteriori caratteri distintivi esterni per poter pervenire all’identificazione di specie. Le specie ittiche di maggior interesse commerciale, alieutico e conservazionistico all’interno delle tre regioni di competenza possono essere raggruppate in 12 famiglie di cui si presenta una breve rassegna con le principali caratteristiche descrittive (Forneris et al., 1990; Grimaldi & Manzoni,1990; Gandolfi et al., 1991; Kottelat & Freyhof, 2007). Inoltre, vengono indicate le principali specie autoctone del territorio piemontese nelle rispettive famiglie di appartenenza (nomenclatura secondo A.I.I.A.D. versione 1.1., 2016).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11368/2908617
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