Il mondo dei pesci è attualmente sottoposto ad una parziale revisione sistematica in seguito alle nuove conoscenze derivate dall’applicazione della genetica molecolare. L’Associazione Italiana Ittiologi Acque Dolci (A.I.I.A.D.), che ha creato un gruppo di lavoro sulla nomenclatura e sistematica delle specie ittiche d’acqua dolce al fine di tentare di chiarire i dubbi esistenti sulla nomenclatura, ha recentemente pubblicato una check list che rappresenta l’orientamento scientifico dell’associazione alla luce delle conoscenze scientifiche riscontrate all’atto dell’approvazione (A.I.I.A.D., 2016). In Gandolfi et al. (1991), uno dei testi più comunemente utilizzati dagli ittiologi italiani, sono segnalati 41 taxa fra specie, sottospecie e semispecie appartenenti a 16 famiglie differenti. Secondo Zerunian (2004), nelle acque interne italiane sono indigeni 63 taxa di pesci classificabili a livello di specie, semispecie o sottospecie, di cui 4 appartenenti alla classe dei Ciclostomi e 59 alla classe dei Pesci Ossei. 48 taxa vengono considerati d’acqua dolce; 15 taxa, invece, sono dei migratori temporanei per motivi trofici. Kottelat & Freyhof (2007) segnalano 51 specie ittiche autoctone, Bianco (2013), invece, sulla base di nuove considerazioni di ordine zoogeografico, ne segnala 50. Ai fini della redazione della lista rossa dei vertebrati italiani (Rondinini et al., 2013), per quanto riguarda i pesci e i ciclostomi delle acque interne, sono state censite 52 specie autoctone. Lo stato dell’ittiofauna in Piemonte è significativamente compromesso a causa soprattutto dell’alterazione dei regimi idrologici e delle immissioni di specie alloctone connesse alla pesca sportiva. In totale sono presenti 40 specie, di cui 24 autoctone. Risultano in stato di rischio elevato anguilla, savetta, luccio e temolo. Le specie alloctone sono 16, tra le quali alcune con popolazioni in netto incremento, in particolare pseudorasbora, barbo d’oltralpe, rodeo amaro e siluro (Forneris et al., 2011). Di seguito vengono riportate le principali specie autoctone ed alloctone rinvenibili nelle acque dolci piemontesi, precisando che gli storioni sono da considerare estinti e quasi scomparsi pigo e cobite mascherato (nomenclatura secondo A.I.I.A.D., versione 1.1, 2016).

Piccolo manuale di riconoscimento delle specie ittiche dulciacquicole delle acque piemontesi

PASTORINO, PAOLO;PIZZUL, ELISABETTA;
2017-01-01

Abstract

Il mondo dei pesci è attualmente sottoposto ad una parziale revisione sistematica in seguito alle nuove conoscenze derivate dall’applicazione della genetica molecolare. L’Associazione Italiana Ittiologi Acque Dolci (A.I.I.A.D.), che ha creato un gruppo di lavoro sulla nomenclatura e sistematica delle specie ittiche d’acqua dolce al fine di tentare di chiarire i dubbi esistenti sulla nomenclatura, ha recentemente pubblicato una check list che rappresenta l’orientamento scientifico dell’associazione alla luce delle conoscenze scientifiche riscontrate all’atto dell’approvazione (A.I.I.A.D., 2016). In Gandolfi et al. (1991), uno dei testi più comunemente utilizzati dagli ittiologi italiani, sono segnalati 41 taxa fra specie, sottospecie e semispecie appartenenti a 16 famiglie differenti. Secondo Zerunian (2004), nelle acque interne italiane sono indigeni 63 taxa di pesci classificabili a livello di specie, semispecie o sottospecie, di cui 4 appartenenti alla classe dei Ciclostomi e 59 alla classe dei Pesci Ossei. 48 taxa vengono considerati d’acqua dolce; 15 taxa, invece, sono dei migratori temporanei per motivi trofici. Kottelat & Freyhof (2007) segnalano 51 specie ittiche autoctone, Bianco (2013), invece, sulla base di nuove considerazioni di ordine zoogeografico, ne segnala 50. Ai fini della redazione della lista rossa dei vertebrati italiani (Rondinini et al., 2013), per quanto riguarda i pesci e i ciclostomi delle acque interne, sono state censite 52 specie autoctone. Lo stato dell’ittiofauna in Piemonte è significativamente compromesso a causa soprattutto dell’alterazione dei regimi idrologici e delle immissioni di specie alloctone connesse alla pesca sportiva. In totale sono presenti 40 specie, di cui 24 autoctone. Risultano in stato di rischio elevato anguilla, savetta, luccio e temolo. Le specie alloctone sono 16, tra le quali alcune con popolazioni in netto incremento, in particolare pseudorasbora, barbo d’oltralpe, rodeo amaro e siluro (Forneris et al., 2011). Di seguito vengono riportate le principali specie autoctone ed alloctone rinvenibili nelle acque dolci piemontesi, precisando che gli storioni sono da considerare estinti e quasi scomparsi pigo e cobite mascherato (nomenclatura secondo A.I.I.A.D., versione 1.1, 2016).
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