Maria Teresa d’Asburgo, figlia dell’Imperatore Carlo VI nacque a Vienna, il 13 maggio 1717. Nel giugno di quello stesso anno suo padre dichiarò la libertà di navigazione in Adriatico. Una dichiarazione che voleva mettere fine alle pretese della Repubblica Serenissima di Venezia che, basando questo su alcuni miti ‘fondatori’ e legittimanti e su un reale predominio militare esercitato per secoli grazie alle sue galere, riteneva di avere in buona parte dell’Adriatico il monopolio della forza militare e soprattutto imponeva alcune norme ‘mercantilistiche’ che erano fondamento del suo predominio economico e commerciale. Soprattutto classificava come contrabbando qualsiasi commercio di intermediazione. Cioè, se dai porti adriatici potevano essere portate merci del loro hinterland a Venezia, essi non potevano fare traffici intermediari con merci e materie prime provenienti da hinterland di altri porti. Questo tipo di intermediazione era riservato alla bandiera veneziana. L’affermazione di Carlo VI, così, apriva la strada per il possibile sviluppo dei suoi porti adriatici, fino ad allora sottomessi alle norme della Serenissima. Con tale obiettivo, poi, nel 1718 Carlo VI stipulò la pace di Passorowitz e un trattato commerciale con l’Impero ottomano e nel 1719 dichiarò porti franchi Trieste e Rijeka. L’evidenza temporale suggerisce con forza la contemporaneità tra la vita di Maria Teresa e il periodo di crescita di Trieste. Se la prima, tra l’anno della sua nascita e il 1780 attraversò le fasi della sua vita privata – bambina, donna, madre, anziana – e pubblica e diventò imperatrice ereditando il potere e le cariche del padre, la seconda, sempre nello stesso arco temporale, avviò una fase di impressionante crescita demografica, sociale ed economica, raggiungendo la dimensione emporiale che la qualificò come uno dei principali porti dell’Adriatico e del Mediterraneo.
Trieste e Maria Teresa d'Asburgo. Miti, equilibri e reti tra Mediterraneo ed Europa
Daniele Andreozzi
2017-01-01
Abstract
Maria Teresa d’Asburgo, figlia dell’Imperatore Carlo VI nacque a Vienna, il 13 maggio 1717. Nel giugno di quello stesso anno suo padre dichiarò la libertà di navigazione in Adriatico. Una dichiarazione che voleva mettere fine alle pretese della Repubblica Serenissima di Venezia che, basando questo su alcuni miti ‘fondatori’ e legittimanti e su un reale predominio militare esercitato per secoli grazie alle sue galere, riteneva di avere in buona parte dell’Adriatico il monopolio della forza militare e soprattutto imponeva alcune norme ‘mercantilistiche’ che erano fondamento del suo predominio economico e commerciale. Soprattutto classificava come contrabbando qualsiasi commercio di intermediazione. Cioè, se dai porti adriatici potevano essere portate merci del loro hinterland a Venezia, essi non potevano fare traffici intermediari con merci e materie prime provenienti da hinterland di altri porti. Questo tipo di intermediazione era riservato alla bandiera veneziana. L’affermazione di Carlo VI, così, apriva la strada per il possibile sviluppo dei suoi porti adriatici, fino ad allora sottomessi alle norme della Serenissima. Con tale obiettivo, poi, nel 1718 Carlo VI stipulò la pace di Passorowitz e un trattato commerciale con l’Impero ottomano e nel 1719 dichiarò porti franchi Trieste e Rijeka. L’evidenza temporale suggerisce con forza la contemporaneità tra la vita di Maria Teresa e il periodo di crescita di Trieste. Se la prima, tra l’anno della sua nascita e il 1780 attraversò le fasi della sua vita privata – bambina, donna, madre, anziana – e pubblica e diventò imperatrice ereditando il potere e le cariche del padre, la seconda, sempre nello stesso arco temporale, avviò una fase di impressionante crescita demografica, sociale ed economica, raggiungendo la dimensione emporiale che la qualificò come uno dei principali porti dell’Adriatico e del Mediterraneo.File | Dimensione | Formato | |
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