Al giorno d’oggi, l’impatto del diritto dell’Unione si avverte in tutti i settori del diritto. Oltre ad ambiti per i quali il diritto unitario rappresenta da molti anni una presenza rilevantissima (diritto societario, diritto della proprietà industriale, commerciale e intellettuale, diritto del lavoro, diritto dei contratti pubblici, diritto delle imposte indirette, diritto dei trasporti e della navigazione, diritto internazionale privato e processuale, diritto dell’immigrazione), in tempi più recenti si è sviluppato un corpus di norme europee di grande importanza nel campo del diritto e della procedura penale e persino in quello del diritto di famiglia. Basti pensare al mandato d’arresto europeo e alla appena approvata Procura europea o EPPO, secondo l’acronimo inglese. Oppure ai vari regolamento adottati nell’ambito della cooperazione giudiziaria in materia civile e commerciale che hanno ad oggetto rapporti di tipo familiare, quale il reg. CE n. 2201/2003, relativo alla competenza, al riconoscimento e all’esecuzione delle decisioni in materia matrimoniale e in materia di responsabilità genitoriale, o il reg. UE n. 1259/2010 relativo all’attuazione di una cooperazione rafforzata nel settore della legge applicabile al divorzio e alla separazione personale. Non meraviglia pertanto che si incontrino contenuti di derivazione unitaria in quasi tutte le materie insegnate nel quadro nei corsi di laurea o di laurea magistrale delle Università italiane ed europee che abbiano un contenuto giuridico. In questo contesto, il compito riservato a studiosi che si dedicano specificamente al Diritto dell’Unione europea è quello di presentare il fenomeno giuridico dell’integrazione in maniera completa e ordinata, secondo una sistematica quanto più possibile chiara e accessibile. Si tratta ormai di un compito arduo, considerando lo sviluppo massiccio che il diritto dell’Unione europea ha conosciuto in quasi settant’anni di vita. Un compito che nondimeno è necessario assolvere e che può essere svolto solo dagli “specialisti”, da coloro che hanno osservato e studiato il fenomeno nel suo continuo divenire: dalla Dichiarazione di Robert Schuman del 9 maggio 1950 alla Brexit; dalla Carta dei diritti fondamentali al parere 2/13 della Corte di giustizia sull’adesione alla CEDU; dalle sentenze “pionieristiche” sui casi Van Gend & Loos e Costa c. Enel, alla “saga” sul caso Taricco, conclusasi, per ora, con la sentenza della Corte di giustizia del 5 dicembre 2017, cioè pochi giorni prima dell’uscita della presente edizione. Il volume segue un discorso basato in gran parte sulla giurisprudenza. Numerosissimi sono i casi citati della Corte di giustizia dell’Unione europea, della Corte europea dei diritti dell’uomo e delle Corti costituzionali degli Stati membri maggiori. I leading cases non sono soltanto richiamati per i principi di volta in volta affermati, ma descrivendo la materialità degli aspetti di fatto e di diritto che ciascun caso presenta. La Sesta edizione si avvale, come la precedente, della collaborazione di Stefano Amadeo, Giacomo Biagioni, Cristina Schepisi e Fabio Spitaleri.

Diritto dell'Unione Europea. Sistema istituzionale, ordinamento, tutela giurisdizionale, competenze [6. ed.]

luigi daniele
;
stefano amadeo
;
giacomo biagioni
;
cristina schepisi
;
fabio spitaleri
2018-01-01

Abstract

Al giorno d’oggi, l’impatto del diritto dell’Unione si avverte in tutti i settori del diritto. Oltre ad ambiti per i quali il diritto unitario rappresenta da molti anni una presenza rilevantissima (diritto societario, diritto della proprietà industriale, commerciale e intellettuale, diritto del lavoro, diritto dei contratti pubblici, diritto delle imposte indirette, diritto dei trasporti e della navigazione, diritto internazionale privato e processuale, diritto dell’immigrazione), in tempi più recenti si è sviluppato un corpus di norme europee di grande importanza nel campo del diritto e della procedura penale e persino in quello del diritto di famiglia. Basti pensare al mandato d’arresto europeo e alla appena approvata Procura europea o EPPO, secondo l’acronimo inglese. Oppure ai vari regolamento adottati nell’ambito della cooperazione giudiziaria in materia civile e commerciale che hanno ad oggetto rapporti di tipo familiare, quale il reg. CE n. 2201/2003, relativo alla competenza, al riconoscimento e all’esecuzione delle decisioni in materia matrimoniale e in materia di responsabilità genitoriale, o il reg. UE n. 1259/2010 relativo all’attuazione di una cooperazione rafforzata nel settore della legge applicabile al divorzio e alla separazione personale. Non meraviglia pertanto che si incontrino contenuti di derivazione unitaria in quasi tutte le materie insegnate nel quadro nei corsi di laurea o di laurea magistrale delle Università italiane ed europee che abbiano un contenuto giuridico. In questo contesto, il compito riservato a studiosi che si dedicano specificamente al Diritto dell’Unione europea è quello di presentare il fenomeno giuridico dell’integrazione in maniera completa e ordinata, secondo una sistematica quanto più possibile chiara e accessibile. Si tratta ormai di un compito arduo, considerando lo sviluppo massiccio che il diritto dell’Unione europea ha conosciuto in quasi settant’anni di vita. Un compito che nondimeno è necessario assolvere e che può essere svolto solo dagli “specialisti”, da coloro che hanno osservato e studiato il fenomeno nel suo continuo divenire: dalla Dichiarazione di Robert Schuman del 9 maggio 1950 alla Brexit; dalla Carta dei diritti fondamentali al parere 2/13 della Corte di giustizia sull’adesione alla CEDU; dalle sentenze “pionieristiche” sui casi Van Gend & Loos e Costa c. Enel, alla “saga” sul caso Taricco, conclusasi, per ora, con la sentenza della Corte di giustizia del 5 dicembre 2017, cioè pochi giorni prima dell’uscita della presente edizione. Il volume segue un discorso basato in gran parte sulla giurisprudenza. Numerosissimi sono i casi citati della Corte di giustizia dell’Unione europea, della Corte europea dei diritti dell’uomo e delle Corti costituzionali degli Stati membri maggiori. I leading cases non sono soltanto richiamati per i principi di volta in volta affermati, ma descrivendo la materialità degli aspetti di fatto e di diritto che ciascun caso presenta. La Sesta edizione si avvale, come la precedente, della collaborazione di Stefano Amadeo, Giacomo Biagioni, Cristina Schepisi e Fabio Spitaleri.
2018
9788814224720
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11368/2919318
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