Sono presi in considerazione i racconti e i romanzi pubblicati dall'autrice tra anni Sessanta e Settanta, e in particolare i racconti sparsi pubblicati sulle riviste «Futuro» e «Robot», quelli raccolti in Festa sull'asteroide (Milano, dall'Oglio, '72), i romanzi Giungla domestica (dall'Oglio, '75) ed Esperimento donna (Milano, De Vecchi, '79), il romanzo Fondazione ID (unica opera più tarda, Milano, Nord, 1981). Il tema suggerito dal titolo del convegno è adoperato come chiave di volta della lettura critica dell'opera dell'autrice. L'analisi riflette in particolare sulla presenza di topoi fantascientifici e sul loro riuso originale da parte dell'autrice, dunque sul tipo di appropriazione svolto dall'autrice nei confronti di un genere ad alto tasso di codificazione. Tra le caratteristiche più importanti della narrativa fantascientifica di Musa, viene messa in luce la compresenza di riflessioni non superficiali sull'uomo - e in particolare sul rapporto con l'altro, la violenza, lo sfruttamento, la perdita d'innocenza del soggetto causata dalle dinamiche di sopraffazione - assieme un livello formale estremamente sorvegliato e inseme estremamente leggibile, pensato per coinvolgere e mettere a proprio agio lettori caratterizzati da esigenze varie. Il sublime pervade l'opera narrativa di Musa a più livelli: sul piano linguistico prende la forma di una sostenutezza e una rarefazione, soprattutto nelle descrizioni, raggiunte tramite una originale invenzione lessicale, cui il genere fantascientifico schiude ampie e peculiari possibilità. Sul piano tematico della storia, degli eventi e degli esistenti narrati, il sublime prende corpo nell'alieno, rappresentante di uno stato innocente e talvolta quasi panico nel rapporto con l'ambiente naturale. Infine, al livello delle tematiche profonde, la riflessione sulla perdita di quell'innocenza, sulla violenza e la sopraffazione, spesso ribalta il sublime nel tragico.

Sublime innocenza dell’alieno, tragica violenza dell’uomo nella narrativa di Gilda Musa

Iannuzzi
2014-01-01

Abstract

Sono presi in considerazione i racconti e i romanzi pubblicati dall'autrice tra anni Sessanta e Settanta, e in particolare i racconti sparsi pubblicati sulle riviste «Futuro» e «Robot», quelli raccolti in Festa sull'asteroide (Milano, dall'Oglio, '72), i romanzi Giungla domestica (dall'Oglio, '75) ed Esperimento donna (Milano, De Vecchi, '79), il romanzo Fondazione ID (unica opera più tarda, Milano, Nord, 1981). Il tema suggerito dal titolo del convegno è adoperato come chiave di volta della lettura critica dell'opera dell'autrice. L'analisi riflette in particolare sulla presenza di topoi fantascientifici e sul loro riuso originale da parte dell'autrice, dunque sul tipo di appropriazione svolto dall'autrice nei confronti di un genere ad alto tasso di codificazione. Tra le caratteristiche più importanti della narrativa fantascientifica di Musa, viene messa in luce la compresenza di riflessioni non superficiali sull'uomo - e in particolare sul rapporto con l'altro, la violenza, lo sfruttamento, la perdita d'innocenza del soggetto causata dalle dinamiche di sopraffazione - assieme un livello formale estremamente sorvegliato e inseme estremamente leggibile, pensato per coinvolgere e mettere a proprio agio lettori caratterizzati da esigenze varie. Il sublime pervade l'opera narrativa di Musa a più livelli: sul piano linguistico prende la forma di una sostenutezza e una rarefazione, soprattutto nelle descrizioni, raggiunte tramite una originale invenzione lessicale, cui il genere fantascientifico schiude ampie e peculiari possibilità. Sul piano tematico della storia, degli eventi e degli esistenti narrati, il sublime prende corpo nell'alieno, rappresentante di uno stato innocente e talvolta quasi panico nel rapporto con l'ambiente naturale. Infine, al livello delle tematiche profonde, la riflessione sulla perdita di quell'innocenza, sulla violenza e la sopraffazione, spesso ribalta il sublime nel tragico.
2014
9788846739452
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