Il viaggio implica un’andata e un ritorno, anche se non sempre nei testi di viaggio il ritorno trova ampio svolgimento: è la fine del viaggio, segna la conclusione della trattazione e appare come un traguardo. In alcuni resoconti di viaggio del XIX secolo, che hanno come meta l’Europa, il capitolo dedicato al ritorno è spesso l’occasione per l’autore di inserire brani poetici, suoi o di altri autori, classici e moderni, attraverso cui esprimere i propri sentimenti. Ma il ritorno nell’amata patria è anche il momento per trarre le conclusioni del viaggio, come nel caso di Tahtawi, che nel suo rinnovato sguardo verso gli Egiziani li trova molto simili ai Francesi. Il ritorno implica un ritorno in sé, ma in un sé trasformato dalle esperienze del viaggio, in un processo di perdita e acquisizione che, come tale, comporta ansie e inquietudini. Del resto il distacco dalla propria comunità consente a ogni individuo di capire ciò che a essa lo unisce. Lo studio intende infatti guardare al concetto di ruju‘ ritorno, così come viene diversamente declinato in alcune Rihle del XIX secolo, dove l’intera narrazione è pervasa dal confronto con l’Altro e il ritorno stesso sembra configurarsi come la realizzazione di tale confronto: tornare per essere un egiziano moderno, un siriano moderno, ecc., così da poter dar vita a una nazione moderna.

Gioie e dolori del viaggio. Il ritorno secondo alcune rihlat del XIX secolo

C. Baldazzi
2019-01-01

Abstract

Il viaggio implica un’andata e un ritorno, anche se non sempre nei testi di viaggio il ritorno trova ampio svolgimento: è la fine del viaggio, segna la conclusione della trattazione e appare come un traguardo. In alcuni resoconti di viaggio del XIX secolo, che hanno come meta l’Europa, il capitolo dedicato al ritorno è spesso l’occasione per l’autore di inserire brani poetici, suoi o di altri autori, classici e moderni, attraverso cui esprimere i propri sentimenti. Ma il ritorno nell’amata patria è anche il momento per trarre le conclusioni del viaggio, come nel caso di Tahtawi, che nel suo rinnovato sguardo verso gli Egiziani li trova molto simili ai Francesi. Il ritorno implica un ritorno in sé, ma in un sé trasformato dalle esperienze del viaggio, in un processo di perdita e acquisizione che, come tale, comporta ansie e inquietudini. Del resto il distacco dalla propria comunità consente a ogni individuo di capire ciò che a essa lo unisce. Lo studio intende infatti guardare al concetto di ruju‘ ritorno, così come viene diversamente declinato in alcune Rihle del XIX secolo, dove l’intera narrazione è pervasa dal confronto con l’Altro e il ritorno stesso sembra configurarsi come la realizzazione di tale confronto: tornare per essere un egiziano moderno, un siriano moderno, ecc., così da poter dar vita a una nazione moderna.
2019
978-88-255-2693-6
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