L’articolo prende in considerazione la relazione fra senso e azione sullo sfondo della contemporanea crisi sia del vissuto che della pratica dell’attribuzione di azioni a singoli individui umani indotta dalle tecnologie e dalla complessità sociale che le accompagna, e del riferimento a due modelli principali dell’azione, l’uno ingenuo-fenomenologico e l’altro fenomenologico-linguistico. Si mostra come per una vasta rete di teorie e ricerche nei campi della filosofia, della semiotica, della sociologia e dell'antropologia, non ci possa essere senso senza azione, in quanto il senso dipende dall'azione ovvero la sua produzione conta come un’azione. Si mostra come, almeno nel modello fenomenologico-linguistico dell’azione, la centralità dell’attribuzione di responsabilità e del riconoscimento dell’agente come tale renda l’azione dipendente dal senso. La circolarità che ne risulta non viene risolta nell’una o nell’altra direzione, ma se ne propone una lettura non viziosa, in cui gioca un ruolo importante l’idea dell’ancoraggio bio-psicologico del soggetto alle risorse che gli/le consentono di dire e agire e, nel caso degli esseri umani, di accettare o rifiutare attribuzioni di responsabilità.

Senso e azione

SBISA', MARINA
2009-01-01

Abstract

L’articolo prende in considerazione la relazione fra senso e azione sullo sfondo della contemporanea crisi sia del vissuto che della pratica dell’attribuzione di azioni a singoli individui umani indotta dalle tecnologie e dalla complessità sociale che le accompagna, e del riferimento a due modelli principali dell’azione, l’uno ingenuo-fenomenologico e l’altro fenomenologico-linguistico. Si mostra come per una vasta rete di teorie e ricerche nei campi della filosofia, della semiotica, della sociologia e dell'antropologia, non ci possa essere senso senza azione, in quanto il senso dipende dall'azione ovvero la sua produzione conta come un’azione. Si mostra come, almeno nel modello fenomenologico-linguistico dell’azione, la centralità dell’attribuzione di responsabilità e del riconoscimento dell’agente come tale renda l’azione dipendente dal senso. La circolarità che ne risulta non viene risolta nell’una o nell’altra direzione, ma se ne propone una lettura non viziosa, in cui gioca un ruolo importante l’idea dell’ancoraggio bio-psicologico del soggetto alle risorse che gli/le consentono di dire e agire e, nel caso degli esseri umani, di accettare o rifiutare attribuzioni di responsabilità.
2009
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