Amir Bukvić in Aristotele a Baghdad porta il lettore nel lontano passato, nell’età d’oro di Baghdad. Si serve di circostanze e situazioni remote che operano simbolicamente per esprimere problemi, rapporti e limiti del mondo contemporaneo e che rimandano alla sua tormentata Bosnia. Un re «illuminato», desideroso di conoscenza e di cultura, per chiarire i sui suoi dubbi filosofici, riunisce intorno a sé i migliori pensatori, filosofi, scienziati del regno, noncurante sia della loro nazionalità, che della loro religione. Aristotele diventa per questo re e per i personaggi che lo circondano lo stimolo per ogni riflessione. Questo testo parla di un mondo mistico e magico allo stesso tempo, di quei territori in cui si incontravano tutte le religioni e culture ma dove avvenivano anche i più grandi conflitti. Il tempo e gli eventi ritornano sempre uguale a se stessi. L’incomunicabilità è uno dei temi del dramma. In esso si percepisce la volontà di credere in un mondo in cui la convivenza tra le culture diventi possibile. La conoscenza dell’altro sembra essere l’unico cammino per il raggiungimento di tale scopo. Le parole commedia e tragedia diventano la chiave di lettura della nostra realtà, secondo l'autore. Quando verrà scoperto il loro significato allora ci sarà possibilità di dialogo. Tutto ciò che avviene intorno a noi sono tragedia e commedia, dall’inizio dell’umanità fino ad oggi. La non conoscenza del loro significato nel senso più profondo della parola rappresenta la non conoscenza del dialogo.

Aristotele a Baghdad

PRENZ, ANA CECILIA
2009-01-01

Abstract

Amir Bukvić in Aristotele a Baghdad porta il lettore nel lontano passato, nell’età d’oro di Baghdad. Si serve di circostanze e situazioni remote che operano simbolicamente per esprimere problemi, rapporti e limiti del mondo contemporaneo e che rimandano alla sua tormentata Bosnia. Un re «illuminato», desideroso di conoscenza e di cultura, per chiarire i sui suoi dubbi filosofici, riunisce intorno a sé i migliori pensatori, filosofi, scienziati del regno, noncurante sia della loro nazionalità, che della loro religione. Aristotele diventa per questo re e per i personaggi che lo circondano lo stimolo per ogni riflessione. Questo testo parla di un mondo mistico e magico allo stesso tempo, di quei territori in cui si incontravano tutte le religioni e culture ma dove avvenivano anche i più grandi conflitti. Il tempo e gli eventi ritornano sempre uguale a se stessi. L’incomunicabilità è uno dei temi del dramma. In esso si percepisce la volontà di credere in un mondo in cui la convivenza tra le culture diventi possibile. La conoscenza dell’altro sembra essere l’unico cammino per il raggiungimento di tale scopo. Le parole commedia e tragedia diventano la chiave di lettura della nostra realtà, secondo l'autore. Quando verrà scoperto il loro significato allora ci sarà possibilità di dialogo. Tutto ciò che avviene intorno a noi sono tragedia e commedia, dall’inizio dell’umanità fino ad oggi. La non conoscenza del loro significato nel senso più profondo della parola rappresenta la non conoscenza del dialogo.
2009
9781445251745
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