In Spagna esistettero, e in buona misura comunicarono, influenzandosi a vicenda, le letterature ispano-latina, ispano-araba, ispano-ebraica, castigliana, galega, valenciana-maiorchina, oltre a tradizioni orali basche e germaniche: è evidente che semplificare il quadro identificando la letteratura spagnola con la letteratura castigliana significa distorcere la realtà e alterarne la rappresentazione storiografica. Si tratta sostanzialmente di una visione anacronistica, che trasferisce all’intero passato la centralità politica che è stata assegnata, molti secoli dopo e non unanimemente, alla Castiglia. Questa identificazione nasce anche da una colossale falsificazione ideologica, che va subito messa in chiaro: siamo infatti portati a ritenere che nel medioevo sia esistita una realtà chiamata «Spagna», abbastanza simile a ciò che intendiamo oggi, caratterizzata da una lingua, un assetto giuridico, una tradizione, una religione, un progetto politico – tutte cose rispetto alle quali ogni differenza o alterità viene delegittimata. Se Spagna=Castiglia, evidentemente Galizia e Catalogna non hanno senso storico se non all’interno del progetto ispano-castigliano e non esistono come realtà indipendenti e autonome. Ragionando in questo modo, si proietta nel passato qualcosa che nel passato non esisteva ancora, qualcosa che comincia ad esistere, come innovativo progetto politico, solo con il matrimonio di Isabel di Castiglia e Fernando d’Aragona, i re cosiddetti cattolici.

al-Ándalus/Andalucía: la Spagna delle tre culture (ovvero: Teoria e forme delle altre Spagne)

FERRACUTI, GIOVANNI
2009-01-01

Abstract

In Spagna esistettero, e in buona misura comunicarono, influenzandosi a vicenda, le letterature ispano-latina, ispano-araba, ispano-ebraica, castigliana, galega, valenciana-maiorchina, oltre a tradizioni orali basche e germaniche: è evidente che semplificare il quadro identificando la letteratura spagnola con la letteratura castigliana significa distorcere la realtà e alterarne la rappresentazione storiografica. Si tratta sostanzialmente di una visione anacronistica, che trasferisce all’intero passato la centralità politica che è stata assegnata, molti secoli dopo e non unanimemente, alla Castiglia. Questa identificazione nasce anche da una colossale falsificazione ideologica, che va subito messa in chiaro: siamo infatti portati a ritenere che nel medioevo sia esistita una realtà chiamata «Spagna», abbastanza simile a ciò che intendiamo oggi, caratterizzata da una lingua, un assetto giuridico, una tradizione, una religione, un progetto politico – tutte cose rispetto alle quali ogni differenza o alterità viene delegittimata. Se Spagna=Castiglia, evidentemente Galizia e Catalogna non hanno senso storico se non all’interno del progetto ispano-castigliano e non esistono come realtà indipendenti e autonome. Ragionando in questo modo, si proietta nel passato qualcosa che nel passato non esisteva ancora, qualcosa che comincia ad esistere, come innovativo progetto politico, solo con il matrimonio di Isabel di Castiglia e Fernando d’Aragona, i re cosiddetti cattolici.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11368/2552840
 Avviso

Registrazione in corso di verifica.
La registrazione di questo prodotto non è ancora stata validata in ArTS.

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact