La linea di luce di sincrotrone SYRMEP ad Elettra è dedicata allo sviluppo di tecniche innovative di imaging, in particolare in mammografia. Il fascio monocromatico è utilizzato in una configurazione che riduce la radiazione di scattering senza attenuare la radiazione primaria e permette la registrazione del contributo degli effetti di fase associati all’elevata coerenza spaziale della radiazione. In questa condizione sperimentale è possibile lo studio accurato della qualità dell’immagine al variare dell’energia del fascio. Utilizzando sistemi schermo-pellicola l’esposizione ottimale è data dalla curva caratteristica, con l’esito della ben nota riduzione della dose al crescere dell’energia. Indagini in questo campo non possono essere condotte in vivo per ovvie considerazioni di radioprotezione. Nella presente comunicazione vengono presentati i risultati di uno studio compiuto su reperti chirurgici da mastectomia. Le immagini dei tessuti sono stati acquisite con le stesse modalità applicate allo studio di mammografia clinica, nell’intervallo di energia 17-21 keV. Alcuni tessuti sono stati studiati sia freschi che dopo la fissazione in formalina, al fine di valutare quanto la fissazione alteri le caratteristiche delle immagini. I risultati dimostrano che l’aumento dell’energia implica una riduzione della qualità dell’immagine, del contrasto della massa tumorale e della dose: è possibile però trovare un buon compromesso tra dose e qualità a fini diagnostici. L’utilizzo della fissazione in formalina, pur rendendo più agevole lo studio, altera in modo significativo l’immagine radiografica.

Mammografia con luce di sincrotrone: qualità delle immagini e dose in funzione dell'energia

ARFELLI, FULVIA;CASTELLI, EDOARDO;LONGO, RENATA;RIGON, LUIGI;ZANCONATI, FABRIZIO
2008-01-01

Abstract

La linea di luce di sincrotrone SYRMEP ad Elettra è dedicata allo sviluppo di tecniche innovative di imaging, in particolare in mammografia. Il fascio monocromatico è utilizzato in una configurazione che riduce la radiazione di scattering senza attenuare la radiazione primaria e permette la registrazione del contributo degli effetti di fase associati all’elevata coerenza spaziale della radiazione. In questa condizione sperimentale è possibile lo studio accurato della qualità dell’immagine al variare dell’energia del fascio. Utilizzando sistemi schermo-pellicola l’esposizione ottimale è data dalla curva caratteristica, con l’esito della ben nota riduzione della dose al crescere dell’energia. Indagini in questo campo non possono essere condotte in vivo per ovvie considerazioni di radioprotezione. Nella presente comunicazione vengono presentati i risultati di uno studio compiuto su reperti chirurgici da mastectomia. Le immagini dei tessuti sono stati acquisite con le stesse modalità applicate allo studio di mammografia clinica, nell’intervallo di energia 17-21 keV. Alcuni tessuti sono stati studiati sia freschi che dopo la fissazione in formalina, al fine di valutare quanto la fissazione alteri le caratteristiche delle immagini. I risultati dimostrano che l’aumento dell’energia implica una riduzione della qualità dell’immagine, del contrasto della massa tumorale e della dose: è possibile però trovare un buon compromesso tra dose e qualità a fini diagnostici. L’utilizzo della fissazione in formalina, pur rendendo più agevole lo studio, altera in modo significativo l’immagine radiografica.
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