Dall’esperienza del progetto strategico di cooperazione transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013 Slow Tourism, finalizzato a sostenere e valorizzare forme di turismo lento e strutturare prodotti turistici ecosostenibili dell’Alto Adriatico, l’autore si sofferma sui benefici che una città costiera come Trieste, caratterizzata da elementi naturalistici e da un paesaggio di pregio, può trarre dallo sviluppo del turismo lento. Lo slow tourism viene definito come un mix di contaminazione, autenticità, sostenibilità, tempo, lentezza, emozione (modello Castle), caratteristiche che richiedono un miglioramento costante dell’offerta da parte degli operatori turistici più attenti ai bisogni di una tipologia di turista di nicchia sensibile alla qualità e alla personalizzazione dei servizi e dei prodotti che gli vengono offerti. Attraverso i risultati di un questionario somministrato a un campione di turisti, l’autore si sofferma sulla percezione che questi hanno verso l’offerta slow della città e della sua fruibilità, sulla ridefinizione degli aggettivi necessari a promuovere il territorio, sulla trasformazione del senso del viaggio in termini di cambiamento, commistione, organizzazione e qualità. Il contributo delinea, così, una particolare tipologia di turista slow che desidera una città dove poter praticare attività sportive, immergersi nel locale, vivere la natura, osservare il passato e riappropriarsi del tempo ma che la città fatica a soddisfare, pur possedendo tutte le risorse adatte (naturalistiche, enogastronomiche, paesaggistiche...).
Trieste: percezioni di una città slow
ZAGO, MORENO
2012-01-01
Abstract
Dall’esperienza del progetto strategico di cooperazione transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013 Slow Tourism, finalizzato a sostenere e valorizzare forme di turismo lento e strutturare prodotti turistici ecosostenibili dell’Alto Adriatico, l’autore si sofferma sui benefici che una città costiera come Trieste, caratterizzata da elementi naturalistici e da un paesaggio di pregio, può trarre dallo sviluppo del turismo lento. Lo slow tourism viene definito come un mix di contaminazione, autenticità, sostenibilità, tempo, lentezza, emozione (modello Castle), caratteristiche che richiedono un miglioramento costante dell’offerta da parte degli operatori turistici più attenti ai bisogni di una tipologia di turista di nicchia sensibile alla qualità e alla personalizzazione dei servizi e dei prodotti che gli vengono offerti. Attraverso i risultati di un questionario somministrato a un campione di turisti, l’autore si sofferma sulla percezione che questi hanno verso l’offerta slow della città e della sua fruibilità, sulla ridefinizione degli aggettivi necessari a promuovere il territorio, sulla trasformazione del senso del viaggio in termini di cambiamento, commistione, organizzazione e qualità. Il contributo delinea, così, una particolare tipologia di turista slow che desidera una città dove poter praticare attività sportive, immergersi nel locale, vivere la natura, osservare il passato e riappropriarsi del tempo ma che la città fatica a soddisfare, pur possedendo tutte le risorse adatte (naturalistiche, enogastronomiche, paesaggistiche...).Pubblicazioni consigliate
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