Il libro Oltre le fabbriche. Visioni evolutive per il Distretto della Sedia rappresenta lo sviluppo di una ricerca condotta a partire dal 2010 dal Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura (DICAr) dell’Università degli Studi di Trieste, su proposta dell’Agenzia per lo Sviluppo del Distretto della Sedia (ASDI Sedia) di Manzano (UD), i cui primi risultati sono stati presentati nel 2011 nello studio Strategie evolutive e modelli pilota per l’assetto spaziale ed economico/funzionale del Distretto della Sedia. il test so propone di esplorare, da una prospettiva libera e generale, le possibilità di attivare processi di trasformazione nell’organizzazione spaziale e urbanistica del territorio distrettuale, nelle funzioni delle aree e nei possibili modi di riuso del patrimonio edilizio e infrastrutturale ivi insediato (a cominciare da quello industriale); lo scopo finale è quello di sostenere al meglio la difficile, ma appassionante, sfida evolutiva posta ad un contesto, interessato – al pari di altri distretti industriali italiani – da profondi mutamenti strutturali, sia nel tessuto economico produttivo, sia in quello sociale, che fra le altre conseguenze, comportano la rapida obsolescenza, la de-valorizzazione funzionale ed economica e spesso l’abbandono di molti spazi ed edifici.
Oltre le fabbriche - Visioni evolutive per il territorio del Distretto della Sedia
TORBIANELLI, VITTORIO ALBERTO
2012-01-01
Abstract
Il libro Oltre le fabbriche. Visioni evolutive per il Distretto della Sedia rappresenta lo sviluppo di una ricerca condotta a partire dal 2010 dal Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura (DICAr) dell’Università degli Studi di Trieste, su proposta dell’Agenzia per lo Sviluppo del Distretto della Sedia (ASDI Sedia) di Manzano (UD), i cui primi risultati sono stati presentati nel 2011 nello studio Strategie evolutive e modelli pilota per l’assetto spaziale ed economico/funzionale del Distretto della Sedia. il test so propone di esplorare, da una prospettiva libera e generale, le possibilità di attivare processi di trasformazione nell’organizzazione spaziale e urbanistica del territorio distrettuale, nelle funzioni delle aree e nei possibili modi di riuso del patrimonio edilizio e infrastrutturale ivi insediato (a cominciare da quello industriale); lo scopo finale è quello di sostenere al meglio la difficile, ma appassionante, sfida evolutiva posta ad un contesto, interessato – al pari di altri distretti industriali italiani – da profondi mutamenti strutturali, sia nel tessuto economico produttivo, sia in quello sociale, che fra le altre conseguenze, comportano la rapida obsolescenza, la de-valorizzazione funzionale ed economica e spesso l’abbandono di molti spazi ed edifici.Pubblicazioni consigliate
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