Una adeguata autostima favorisce la convivenza con se stessi, facilita l’inserimento sociale ed una buona qualità della vita. Scopo. Lo studio si propone di valutare i livelli di autostima propriocettiva (LAP) percepita dagli studenti della Scuola Secondaria di 1° grado di Lipari. Metodi. Nel marzo-maggio del 2011, durante la programmazione didattica quotidiana abbiamo proposto a 216 studenti (M:49.1%-F:50.9%) fra i 10 ed i 16 anni (M:10-16aa;F:10-14aa), età media 12.2aa, la compilazione del Test di valutazione multidimensionale dell’autostima (TMA) di Bruce A. Braken. Risultati A fronte del 10.6% della popolazione scolastica che non risponde (NR) al test TMA (M:15.1%-F:6.4%; p<0,05), registriamo che il 57.4% degli studenti (M:60.9%-F:53.8%) presenta LAP “nella norma” (M). Decisamente meno numerosi (N vs M: p<0,0005) e pari al 28.2% si rivelano i coetanei (M:29.2%-F:27.3%) per i quali stimiamo LAP “negativo” (N), mentre costituiscono il 3.7% (P vs M:p<0,0005; P vs N:p<0,0005) i coetanei (M:1.9%-F:5.5%) con LAP “positivo” (P). La distribuzione percentuale, specifica per genere e classe scolastica, degli studenti in funzione dei LAP mette in luce un aumento della collaborazione con il procedere degli studi documentata dal fatto che i NR si riducono dal 17.5% della prima classe (M:21.2%-F:13.3%), al 13.2% della seconda (M:17.1%;-F:9.1%) al 3.5% dei diplomandi (M:7.9%-F:0.0%). Viceversa, con il procedere degli studi aumenta la percentuale degli studenti con LAP “nella norma” i quali costituiscono il 49.2% in prima, ammontano al 55.9% in seconda e raggiungono il 64.7% in terza. Questa eventualità viene ribadita (1°:36.4%; 2°:54.3%; 3°:68.4%) nell’ambito della popolazione maschile (1° vs 3°; p<0,01), mentre in quella femminile non si registra differenze sostanziali fra le diverse classi (1°:63.3%; 2°:57.6%; 3°:61.7%). Gli studenti con LAP “negativo” mostrano percentuali molto simili nelle tre classi (1°:27.0%; 2°:26.5%; 3°:30.6%), la popolazione maschile registra una tendenza decrescente (1°:36.4%; 2°:28.6%; 3°:23.7%), mentre quella femminile (1°:16.7%; 2°:24.2%; 3°:36.2%) manifesta un costante incremento (1° vs 3°: p<0,025). La popolazione studentesca generale (1°:6.3%; 2°:4.4%; 3°:1.2%), così come quella maschile (1°:6.1%; 2°:0.0%; 3°:0.0%) e femminile (1°:6.7%; 2°:9.1%; 3°:2.1%) vedono, seppur in diversa misura, ridursi la già scarsa presenze di studenti che esprimono LAP “positivo”. Considerazioni Lo studio rivela che almeno due studenti su cinque - i non rispondenti e quelli con LAP “negativo” - sono “portatori di un qualche disagio” ai quali dedicare attenzione cercando di migliorare e monitorare, per quanto possibile, le condizioni del contesto sociale di riferimento – famiglia, scuola e gruppo dei pari -.

Progetto Eolie: autostima propriocettiva percepita dagli studenti della scuola secondaria di 1° grado della comunità di Lipari (ME)

LEON, LUCA;MODONUTTI, GIOVANNI BATTISTA;COSTANTINIDES, FULVIO
2012-01-01

Abstract

Una adeguata autostima favorisce la convivenza con se stessi, facilita l’inserimento sociale ed una buona qualità della vita. Scopo. Lo studio si propone di valutare i livelli di autostima propriocettiva (LAP) percepita dagli studenti della Scuola Secondaria di 1° grado di Lipari. Metodi. Nel marzo-maggio del 2011, durante la programmazione didattica quotidiana abbiamo proposto a 216 studenti (M:49.1%-F:50.9%) fra i 10 ed i 16 anni (M:10-16aa;F:10-14aa), età media 12.2aa, la compilazione del Test di valutazione multidimensionale dell’autostima (TMA) di Bruce A. Braken. Risultati A fronte del 10.6% della popolazione scolastica che non risponde (NR) al test TMA (M:15.1%-F:6.4%; p<0,05), registriamo che il 57.4% degli studenti (M:60.9%-F:53.8%) presenta LAP “nella norma” (M). Decisamente meno numerosi (N vs M: p<0,0005) e pari al 28.2% si rivelano i coetanei (M:29.2%-F:27.3%) per i quali stimiamo LAP “negativo” (N), mentre costituiscono il 3.7% (P vs M:p<0,0005; P vs N:p<0,0005) i coetanei (M:1.9%-F:5.5%) con LAP “positivo” (P). La distribuzione percentuale, specifica per genere e classe scolastica, degli studenti in funzione dei LAP mette in luce un aumento della collaborazione con il procedere degli studi documentata dal fatto che i NR si riducono dal 17.5% della prima classe (M:21.2%-F:13.3%), al 13.2% della seconda (M:17.1%;-F:9.1%) al 3.5% dei diplomandi (M:7.9%-F:0.0%). Viceversa, con il procedere degli studi aumenta la percentuale degli studenti con LAP “nella norma” i quali costituiscono il 49.2% in prima, ammontano al 55.9% in seconda e raggiungono il 64.7% in terza. Questa eventualità viene ribadita (1°:36.4%; 2°:54.3%; 3°:68.4%) nell’ambito della popolazione maschile (1° vs 3°; p<0,01), mentre in quella femminile non si registra differenze sostanziali fra le diverse classi (1°:63.3%; 2°:57.6%; 3°:61.7%). Gli studenti con LAP “negativo” mostrano percentuali molto simili nelle tre classi (1°:27.0%; 2°:26.5%; 3°:30.6%), la popolazione maschile registra una tendenza decrescente (1°:36.4%; 2°:28.6%; 3°:23.7%), mentre quella femminile (1°:16.7%; 2°:24.2%; 3°:36.2%) manifesta un costante incremento (1° vs 3°: p<0,025). La popolazione studentesca generale (1°:6.3%; 2°:4.4%; 3°:1.2%), così come quella maschile (1°:6.1%; 2°:0.0%; 3°:0.0%) e femminile (1°:6.7%; 2°:9.1%; 3°:2.1%) vedono, seppur in diversa misura, ridursi la già scarsa presenze di studenti che esprimono LAP “positivo”. Considerazioni Lo studio rivela che almeno due studenti su cinque - i non rispondenti e quelli con LAP “negativo” - sono “portatori di un qualche disagio” ai quali dedicare attenzione cercando di migliorare e monitorare, per quanto possibile, le condizioni del contesto sociale di riferimento – famiglia, scuola e gruppo dei pari -.
2012
9788883119217
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