OBIETTIVI E’ spesso riportata dalla letteratura l’opinione di una minore efficacia della FNAC nella diagnostica delle lesioni screening detected. Questo studio analizza il ruolo della FNAC come indagine morfologica di prima scelta per la definizione delle lesioni anche non palpabili, che vengono identificate nella popolazione della provincia di Trieste aderente al programma di screening mammografico. MATERIALI E METODI I periodi analizzati, secondo round (2008-2009) e terzo round (2010-2011) dello screening, sono omogenei ed hanno permesso di rilevare rispettivamente 295 e 281 lesioni. Per ciascun periodo sono state confrontate le metodiche di indagine preoperatoria, le categorie diagnostiche, gli indicatori di qualità e la distribuzione dei tumori maligni correlati con la loro dimensione alla diagnosi (pT). RISULTATI In entrambi i periodi la sola FNAC ha risolto il 72% delle lesioni, con un numero di carcinomi screening detected molto simile (141 vs 136) con raddoppio dei casi di carcinoma in situ dal secondo al terzo round (da 14 a 28). Nonostante il 90% delle lesioni in situ fossero rappresentate da microcalcificazioni, l’utilizzo della FNAC ecoguidata anche in presenza di soli minimi segni ecografici, ha permesso di ridurre il ricorso alla VAB stereotassica, anche se ciò ha comportato un aumento delle diagnosi sospette (C3+C4) dal 17 al 25% e degli inadeguati dal 5 all’8%. CONCLUSIONI Nella nostra esperienza, grazie all’approccio integrato con altri strumenti diagnostici, la FNAC mantiene inalterato il suo ruolo, garantendo elevati standard nella selezione e stadiazione preoperatoria delle lesioni screening, purché inserita in un contesto rigorosamente multidisciplinare
Ruolo della FNAC nel programma di Screening Mammografico a Trieste
GIUDICI, FABIOLA;BONIFACIO, DANIELA;DI BONITO, LUIGI;SCAGGIANTE, BRUNA;BONAZZA, DEBORAH;BOTTIN, CRISTINA;BORTUL, MARINA;ARNEZ, ZORAN MARIJ;TORELLI, LUCIO;ZANCONATI, FABRIZIO
2013-01-01
Abstract
OBIETTIVI E’ spesso riportata dalla letteratura l’opinione di una minore efficacia della FNAC nella diagnostica delle lesioni screening detected. Questo studio analizza il ruolo della FNAC come indagine morfologica di prima scelta per la definizione delle lesioni anche non palpabili, che vengono identificate nella popolazione della provincia di Trieste aderente al programma di screening mammografico. MATERIALI E METODI I periodi analizzati, secondo round (2008-2009) e terzo round (2010-2011) dello screening, sono omogenei ed hanno permesso di rilevare rispettivamente 295 e 281 lesioni. Per ciascun periodo sono state confrontate le metodiche di indagine preoperatoria, le categorie diagnostiche, gli indicatori di qualità e la distribuzione dei tumori maligni correlati con la loro dimensione alla diagnosi (pT). RISULTATI In entrambi i periodi la sola FNAC ha risolto il 72% delle lesioni, con un numero di carcinomi screening detected molto simile (141 vs 136) con raddoppio dei casi di carcinoma in situ dal secondo al terzo round (da 14 a 28). Nonostante il 90% delle lesioni in situ fossero rappresentate da microcalcificazioni, l’utilizzo della FNAC ecoguidata anche in presenza di soli minimi segni ecografici, ha permesso di ridurre il ricorso alla VAB stereotassica, anche se ciò ha comportato un aumento delle diagnosi sospette (C3+C4) dal 17 al 25% e degli inadeguati dal 5 all’8%. CONCLUSIONI Nella nostra esperienza, grazie all’approccio integrato con altri strumenti diagnostici, la FNAC mantiene inalterato il suo ruolo, garantendo elevati standard nella selezione e stadiazione preoperatoria delle lesioni screening, purché inserita in un contesto rigorosamente multidisciplinarePubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.