Questo studio ricostruisce la storia della prima letteratura fantascientifica italiana attraverso le principali testate periodiche che, tra anni Cinquanta e Settanta del Novecento, hanno proposto la fantascienza come un genere riconoscibile, ospitando traduzioni soprattutto dall'inglese, opere di autori italiani, spazi recensori e informativi, e dibattiti critici. A un interesse per aspetti di storia letteraria, affrontata anche in termini comparati, la ricerca associa prospettive metodologiche di storia del libro e dell'editoria e di storia culturale. Dal 1952, anno di nascita delle prime pubblicazioni e di invenzione del termine “fantascienza”, alla fine degli anni Settanta, quando alcuni studi e convegni segnarono l'entrata del genere nell'ambito degli studi universitari, i tre decenni considerati costituiscono il primo momento in cui la fantascienza viene scritta, pubblicata e letta come tale in Italia, ossia con la consapevolezza, da parte degli attori in gioco – editori, scrittori, lettori, critici – di aver a che fare con un genere codificato, dotato di un suo repertorio di topoi e di un suo canone di modelli. Alle sei principali pubblicazioni specializzate di questi anni sono dedicati altrettanti capitoli: Urania di Mondadori (1952-corrente), I Romanzi del Cosmo di Ponzoni (1957-'67), la romana Oltre il Cielo (pubblicata da Armando Silvestri, 1957-'70), la piacentina Galassia (dell'editore La Tribuna, 1961-'79), la romana Futuro (edita dalla piccola sigla omonima, 1963-'64), Robot, pubblicata a Milano da Armenia (1976-'79). Si tratta di riviste o serie periodiche vendute in edicola: la prima fantascienza italiana si presenta contraddistinta da una vocazione popolare e, almeno inizialmente, assente dalle librerie. Le fonti per lo studio di queste pubblicazioni comprendono, oltre alle testate medesime, studi, testimonianze e carte d'archivio edite e inedite. Di ciascuna pubblicazione vengono ricostruite la storia e la politica editoriale – strategie delle casi editrici e distribuzione, curatori e collaboratori, tipologie testuali ospitate – per illuminare le diverse interpretazioni che esse esprimono del genere fantascientifico e i diversi pubblici a cui fanno riferimento. Differenziati sono gli atteggiamenti di queste pubblicazioni – o meglio di ciascun curatore – anche nei confronti degli autori italiani. Svantaggiati dalla concorrenza di una produzione angloamericana cospicua, pronta da tradurre, gli scrittori italiani devono fare i conti con le opere tradotte anche in termini di modelli letterari e di repertori tematici consolidati. Attraverso la ricostruzione dei cogenti legami tra politiche editoriali e produzione letteraria, e dei rapporti tra riuso di modelli stranieri e ricerca di originalità creativa, lo studio ricostruisce l'alba di una fantascienza scritta in lingua italiana. / This book traces the history of early science fiction literature in Italy, through a study of the magazines that first published it as a recognizable genre between the 1950s and the 1970s, featuring translations mainly from English, works by Italian authors, reviews and critical debates. To an interest towards literary history in a comparative perspective, this research associates methodological acquisitions derived from the history of publishing and cultural history. Starting in 1952, when the Italian word fantascienza was coined as a translation of the English science fiction, up to the first academic conferences and publications in the late 1970s, the three decades under consideration represent the first moment in which science fiction begun to be written, published and read as a codified genre, with a set of shared conventions, models and literary genealogies. Six chapters are devoted to the six key magazines - Urania, I Romanzi del Cosmo (Novels of the Cosmos), Oltre il Cielo (Beyond the Sky), Galassia (Galaxy), Futuro (Future), and Robot - providing a detailed reconstruction of their history as well as a description of their “material” features, internal structure, content, and reception, to understand how they interpreted the genre, and the different readerships to which they appealed. Sources include archive materials and first-hand testimonies by some of the protagonists, as well as primary and secondary literature. Each publication and editor had different strategies also as regards Italian authors. Put at a disadvantage by a rich English-language production ready to be translated, the first Italian authors to try their hands at the new genre had to quickly assimilate a whole new repertoire of themes, tropes and generic conventions, before moving on in search of voices of their own. Paying attention to the relationship between publishing strategies and literary production, and between imitation of foreign models and original inventions, this research offers a comprehensive survey of the dawn of the first science fiction literature written in Italian.

Fantascienza italiana. Riviste, autori, dibattiti dagli anni Cinquanta agli anni Settanta

IANNUZZI, GIULIA
2014-01-01

Abstract

Questo studio ricostruisce la storia della prima letteratura fantascientifica italiana attraverso le principali testate periodiche che, tra anni Cinquanta e Settanta del Novecento, hanno proposto la fantascienza come un genere riconoscibile, ospitando traduzioni soprattutto dall'inglese, opere di autori italiani, spazi recensori e informativi, e dibattiti critici. A un interesse per aspetti di storia letteraria, affrontata anche in termini comparati, la ricerca associa prospettive metodologiche di storia del libro e dell'editoria e di storia culturale. Dal 1952, anno di nascita delle prime pubblicazioni e di invenzione del termine “fantascienza”, alla fine degli anni Settanta, quando alcuni studi e convegni segnarono l'entrata del genere nell'ambito degli studi universitari, i tre decenni considerati costituiscono il primo momento in cui la fantascienza viene scritta, pubblicata e letta come tale in Italia, ossia con la consapevolezza, da parte degli attori in gioco – editori, scrittori, lettori, critici – di aver a che fare con un genere codificato, dotato di un suo repertorio di topoi e di un suo canone di modelli. Alle sei principali pubblicazioni specializzate di questi anni sono dedicati altrettanti capitoli: Urania di Mondadori (1952-corrente), I Romanzi del Cosmo di Ponzoni (1957-'67), la romana Oltre il Cielo (pubblicata da Armando Silvestri, 1957-'70), la piacentina Galassia (dell'editore La Tribuna, 1961-'79), la romana Futuro (edita dalla piccola sigla omonima, 1963-'64), Robot, pubblicata a Milano da Armenia (1976-'79). Si tratta di riviste o serie periodiche vendute in edicola: la prima fantascienza italiana si presenta contraddistinta da una vocazione popolare e, almeno inizialmente, assente dalle librerie. Le fonti per lo studio di queste pubblicazioni comprendono, oltre alle testate medesime, studi, testimonianze e carte d'archivio edite e inedite. Di ciascuna pubblicazione vengono ricostruite la storia e la politica editoriale – strategie delle casi editrici e distribuzione, curatori e collaboratori, tipologie testuali ospitate – per illuminare le diverse interpretazioni che esse esprimono del genere fantascientifico e i diversi pubblici a cui fanno riferimento. Differenziati sono gli atteggiamenti di queste pubblicazioni – o meglio di ciascun curatore – anche nei confronti degli autori italiani. Svantaggiati dalla concorrenza di una produzione angloamericana cospicua, pronta da tradurre, gli scrittori italiani devono fare i conti con le opere tradotte anche in termini di modelli letterari e di repertori tematici consolidati. Attraverso la ricostruzione dei cogenti legami tra politiche editoriali e produzione letteraria, e dei rapporti tra riuso di modelli stranieri e ricerca di originalità creativa, lo studio ricostruisce l'alba di una fantascienza scritta in lingua italiana. / This book traces the history of early science fiction literature in Italy, through a study of the magazines that first published it as a recognizable genre between the 1950s and the 1970s, featuring translations mainly from English, works by Italian authors, reviews and critical debates. To an interest towards literary history in a comparative perspective, this research associates methodological acquisitions derived from the history of publishing and cultural history. Starting in 1952, when the Italian word fantascienza was coined as a translation of the English science fiction, up to the first academic conferences and publications in the late 1970s, the three decades under consideration represent the first moment in which science fiction begun to be written, published and read as a codified genre, with a set of shared conventions, models and literary genealogies. Six chapters are devoted to the six key magazines - Urania, I Romanzi del Cosmo (Novels of the Cosmos), Oltre il Cielo (Beyond the Sky), Galassia (Galaxy), Futuro (Future), and Robot - providing a detailed reconstruction of their history as well as a description of their “material” features, internal structure, content, and reception, to understand how they interpreted the genre, and the different readerships to which they appealed. Sources include archive materials and first-hand testimonies by some of the protagonists, as well as primary and secondary literature. Each publication and editor had different strategies also as regards Italian authors. Put at a disadvantage by a rich English-language production ready to be translated, the first Italian authors to try their hands at the new genre had to quickly assimilate a whole new repertoire of themes, tropes and generic conventions, before moving on in search of voices of their own. Paying attention to the relationship between publishing strategies and literary production, and between imitation of foreign models and original inventions, this research offers a comprehensive survey of the dawn of the first science fiction literature written in Italian.
2014
9788857521503
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