Assumendo il concetto di “crisi” come paradigma interpretativo della contemporaneità, il volume si compone di due parti, tra loro contigue e legate da un rapporto di rispecchiamento tra la dimensione strettamente teorica e la sua applicazione descrittiva e prescrittiva alla realtà. Nella prima parte viene analizzata l’attuale manifestazione della crisi, sotto il profilo istituzionale ed economico, nelle sue radici di ordine antropologico, secondo quelle evidenze che parte della letteratura filosofica, sociologica e pedagogica aveva già accuratamente preannunciato all’alba del XX secolo. Inoltre, essa si spinge a rilevare i tratti connotativi della crisi della condizione adulta, evidenziando in particolare due aspetti che ne rappresentano la pregnanza: il ripiegamento su di sé e il ripiegamento sul tempo presente. Di queste due evidenze problematiche, la seconda parte si assume il compito di reperire gli indicatori manifesti in chi educa, genitori ed educatori, nell’esercizio della loro funzione. Nel cogliere alcune modalità in cui oggi si riversa lo smarrimento della responsabilità educativa, il saggio conclude con alcune possibili vie di percorrenza che, se da un lato fanno appello all’assunzione in prima persona del senso dell’educare tipico dell’età adulta, dall’altro richiamano al recupero di alcune categorie classiche della pedagogia, sia in ambito familiare sia professionale. Dall’intreccio delle due parti dovrebbe risultare chiara una prospettiva che la scienza pedagogica non può esimersi dall’assumere: abitare la crisi non è l’alibi per perseguire nello stato di adeguamento e di stagnazione, ma piuttosto l’occasione per un coerente ritorno alla responsabilità adulta, personale e collettiva, nei confronti della persona e della sua educabilità.
Le responsabilità smarrite. Crisi e assenze delle figure adulte
CORNACCHIA, MATTEO;MADRIZ, ELISABETTA
2014-01-01
Abstract
Assumendo il concetto di “crisi” come paradigma interpretativo della contemporaneità, il volume si compone di due parti, tra loro contigue e legate da un rapporto di rispecchiamento tra la dimensione strettamente teorica e la sua applicazione descrittiva e prescrittiva alla realtà. Nella prima parte viene analizzata l’attuale manifestazione della crisi, sotto il profilo istituzionale ed economico, nelle sue radici di ordine antropologico, secondo quelle evidenze che parte della letteratura filosofica, sociologica e pedagogica aveva già accuratamente preannunciato all’alba del XX secolo. Inoltre, essa si spinge a rilevare i tratti connotativi della crisi della condizione adulta, evidenziando in particolare due aspetti che ne rappresentano la pregnanza: il ripiegamento su di sé e il ripiegamento sul tempo presente. Di queste due evidenze problematiche, la seconda parte si assume il compito di reperire gli indicatori manifesti in chi educa, genitori ed educatori, nell’esercizio della loro funzione. Nel cogliere alcune modalità in cui oggi si riversa lo smarrimento della responsabilità educativa, il saggio conclude con alcune possibili vie di percorrenza che, se da un lato fanno appello all’assunzione in prima persona del senso dell’educare tipico dell’età adulta, dall’altro richiamano al recupero di alcune categorie classiche della pedagogia, sia in ambito familiare sia professionale. Dall’intreccio delle due parti dovrebbe risultare chiara una prospettiva che la scienza pedagogica non può esimersi dall’assumere: abitare la crisi non è l’alibi per perseguire nello stato di adeguamento e di stagnazione, ma piuttosto l’occasione per un coerente ritorno alla responsabilità adulta, personale e collettiva, nei confronti della persona e della sua educabilità.Pubblicazioni consigliate
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