Globalizzazione, intermediari, mercati e strumenti finanziari sono parte costitutiva di un ingorgo di cui la finanza è, insieme, espressione e guida. È l’oggetto di un’indagine sulla finanza-mondo che ho tradotto in questo libro. Nel primo capitolo prendo in esame il rapporto tra investimento e finanziamento per dare evidenza alle dinamiche sia economico-finanziarie che politiche di un processo che, all’interno della globalizzazione, il capitalismo finanziario gestisce con metodi e principi esclusivi per soddisfare le ripetute richieste degli investitori globali. Ogni iniziativa di ordine economico-finanziario, del resto, evidenzia il valore che assume la ricerca di capitale indispensabile alla gestione dei processi d’intermediazione globali. È questo il motivo che mi ha indotto ad esaminare nel secondo capitolo il ruolo geostrategico – all’interno della globalizzazione – che ricopre l’oligarchia finanziaria con la fissazione di precisi confini operativo-gestionali, anche attraverso il coinvolgimento del sistema bancario e assicurativo. Nel terzo capitolo, invece, ho ritenuto opportuno analizzare l’incidenza della finanza sulla quotidianità. Il potere che essa esprime è demandato all’azione metodica e puntuale degli intermediari con lo sfruttamento, soprattutto, dei mercati derivati e l’implementazione di precise strategie contrattuali. È in queste condizioni ambientali che la costruzione di sistemi finanziari è la conseguenza implicita del dominio dell’oligarchia sul mercato dei capitali. Da questi processi di conquista dei mercati il sistema-impresa deve trovare spazi per almeno contenere l’incidenza degli inevitabili rischi da sopportare. Queste dinamiche processuali dal profilo necessariamente globale pongono, inoltre, diversi quesiti sulle reali possibilità d’intervento sia a livello economico che politico finalizzate al contenimento dei rischi finanziari. Nel quarto capitolo tutto ciò è messo in luce in rapporto al rendimento, alla rigorosa pianificazione dei rischi di mercato e ai conseguenti interventi di copertura. Suddette strategie operazionali globali, supportate dai processi di liberalizzazione, hanno come principale obiettivo la creazione di valore per le strutture finanziarie. Alle organizzazioni imprenditoriali è quindi richiesto di saper condurre il sistema-impresa lungo un processo di glocalizzazione in cui è il confronto/scontro con il capitalismo finanziario a dettare le condizioni di sopravvivenza nel mercato globale. Per di più, all’interno della globalizzazione e a livello transnazionale, l’uso speculare di strumenti sempre più innovativi è pianificato e gestito dall’oligarchia finanziaria con un preciso, unico scopo: trarre i maggiori benefici economici dalla produzione di denaro dal denaro. È quanto ho approfondito nel quinto capitolo per porre in evidenza come la finanza sia assurta a guida del sistema-mondo (finanza-mondo). Infine, nel sesto e ultimo capitolo, con un esame del legame tra mercati globali e potere finanziario che va oltre gli spazi finanziari, ho voluto richiamare l’attenzione, tra processi di liberalizzazione e deregolamentazione, sul potere della finanza nel definire le trasformazioni che investono il sistema-impresa, il mondo imprenditoriale e, di conseguenza, la società.
L'ingorgo della finanza
PEGORER, PAOLO
2017-01-01
Abstract
Globalizzazione, intermediari, mercati e strumenti finanziari sono parte costitutiva di un ingorgo di cui la finanza è, insieme, espressione e guida. È l’oggetto di un’indagine sulla finanza-mondo che ho tradotto in questo libro. Nel primo capitolo prendo in esame il rapporto tra investimento e finanziamento per dare evidenza alle dinamiche sia economico-finanziarie che politiche di un processo che, all’interno della globalizzazione, il capitalismo finanziario gestisce con metodi e principi esclusivi per soddisfare le ripetute richieste degli investitori globali. Ogni iniziativa di ordine economico-finanziario, del resto, evidenzia il valore che assume la ricerca di capitale indispensabile alla gestione dei processi d’intermediazione globali. È questo il motivo che mi ha indotto ad esaminare nel secondo capitolo il ruolo geostrategico – all’interno della globalizzazione – che ricopre l’oligarchia finanziaria con la fissazione di precisi confini operativo-gestionali, anche attraverso il coinvolgimento del sistema bancario e assicurativo. Nel terzo capitolo, invece, ho ritenuto opportuno analizzare l’incidenza della finanza sulla quotidianità. Il potere che essa esprime è demandato all’azione metodica e puntuale degli intermediari con lo sfruttamento, soprattutto, dei mercati derivati e l’implementazione di precise strategie contrattuali. È in queste condizioni ambientali che la costruzione di sistemi finanziari è la conseguenza implicita del dominio dell’oligarchia sul mercato dei capitali. Da questi processi di conquista dei mercati il sistema-impresa deve trovare spazi per almeno contenere l’incidenza degli inevitabili rischi da sopportare. Queste dinamiche processuali dal profilo necessariamente globale pongono, inoltre, diversi quesiti sulle reali possibilità d’intervento sia a livello economico che politico finalizzate al contenimento dei rischi finanziari. Nel quarto capitolo tutto ciò è messo in luce in rapporto al rendimento, alla rigorosa pianificazione dei rischi di mercato e ai conseguenti interventi di copertura. Suddette strategie operazionali globali, supportate dai processi di liberalizzazione, hanno come principale obiettivo la creazione di valore per le strutture finanziarie. Alle organizzazioni imprenditoriali è quindi richiesto di saper condurre il sistema-impresa lungo un processo di glocalizzazione in cui è il confronto/scontro con il capitalismo finanziario a dettare le condizioni di sopravvivenza nel mercato globale. Per di più, all’interno della globalizzazione e a livello transnazionale, l’uso speculare di strumenti sempre più innovativi è pianificato e gestito dall’oligarchia finanziaria con un preciso, unico scopo: trarre i maggiori benefici economici dalla produzione di denaro dal denaro. È quanto ho approfondito nel quinto capitolo per porre in evidenza come la finanza sia assurta a guida del sistema-mondo (finanza-mondo). Infine, nel sesto e ultimo capitolo, con un esame del legame tra mercati globali e potere finanziario che va oltre gli spazi finanziari, ho voluto richiamare l’attenzione, tra processi di liberalizzazione e deregolamentazione, sul potere della finanza nel definire le trasformazioni che investono il sistema-impresa, il mondo imprenditoriale e, di conseguenza, la società.File | Dimensione | Formato | |
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