È ormai riconosciuto che le infrastrutture della mobilità, attraversando intere sezioni di territorio, costituiscono delle vere e proprie matrici di paesaggio contemporanee, in grado di trasformare con la loro “spazialità” la natura dei luoghi e di creare nuove linee di sviluppo e soprattutto di pianificazione. Tuttavia la quotidianità continua a mostrarci gli esiti di una progettazione frammentaria, fatta per compartimenti stagni, in cui troppo spesso gli ambiti disciplinari si integrano con difficoltà. Il sapere tecnico-funzionale è ancora troppo disgiunto dalle soluzioni di landscaping. Gli esempi sono innumerevoli, i territori attraversati dalle grandi infrastrutture viabilistiche si configurano sempre più come paesaggi della mitigazione ambientale, del make-up, in cui la massima preoccupazione è la riduzione dell’impatto ambientale. Occorre chiedersi come mai oggi che abbiamo gli strumenti per leggere il paesaggio, per capirlo, per modificarlo attraverso le norme, le conoscenze e la grande sensibilità sviluppata in anni di sperimentazioni, si consumi un rapporto con le infrastrutture ancora conflittuale e antitetico. Tanti i motivi e tante le responsabilità, la prima, a nostro avviso, sta proprio nella difficoltà di pensare in modo realmente integrato il paesaggio e i grandi sistemi che lo connotano e inevitabilmente lo costruiscono. Riteniamo che il progetto infrastrutturale possa assumersi questa responsabilità, e possa essere un’importante e risolutiva occasione per la questione ambientale se concepita, sviluppata e realizzata in maniera integrata. Riteniamo pertanto che il primo passo si debba compiere proprio tra le discipline e gli ambiti che informano e coinvolgono il progetto infrastrutturale per creare un unico orizzonte tra normativa, tecnica, funzionalità, spazio ed estetica della mobilità; in un’unica parola paesaggio. È per questo motivo che la giornata di studio propone di approfondire i principali e diversi aspetti, a volte contrastanti, del progetto delle grandi strade, e quindi di ripartire dalle infrastrtutture come pretesto per riflettere sull’idea di paesaggio e sulla sua matrice legata allo spazio del moto.

Infrastrutture, ripartire dal paesaggio, Atti del 49° Convegno Internazionale sulle Infrastrutture di Trasporto

Adriano Venudo
2008-01-01

Abstract

È ormai riconosciuto che le infrastrutture della mobilità, attraversando intere sezioni di territorio, costituiscono delle vere e proprie matrici di paesaggio contemporanee, in grado di trasformare con la loro “spazialità” la natura dei luoghi e di creare nuove linee di sviluppo e soprattutto di pianificazione. Tuttavia la quotidianità continua a mostrarci gli esiti di una progettazione frammentaria, fatta per compartimenti stagni, in cui troppo spesso gli ambiti disciplinari si integrano con difficoltà. Il sapere tecnico-funzionale è ancora troppo disgiunto dalle soluzioni di landscaping. Gli esempi sono innumerevoli, i territori attraversati dalle grandi infrastrutture viabilistiche si configurano sempre più come paesaggi della mitigazione ambientale, del make-up, in cui la massima preoccupazione è la riduzione dell’impatto ambientale. Occorre chiedersi come mai oggi che abbiamo gli strumenti per leggere il paesaggio, per capirlo, per modificarlo attraverso le norme, le conoscenze e la grande sensibilità sviluppata in anni di sperimentazioni, si consumi un rapporto con le infrastrutture ancora conflittuale e antitetico. Tanti i motivi e tante le responsabilità, la prima, a nostro avviso, sta proprio nella difficoltà di pensare in modo realmente integrato il paesaggio e i grandi sistemi che lo connotano e inevitabilmente lo costruiscono. Riteniamo che il progetto infrastrutturale possa assumersi questa responsabilità, e possa essere un’importante e risolutiva occasione per la questione ambientale se concepita, sviluppata e realizzata in maniera integrata. Riteniamo pertanto che il primo passo si debba compiere proprio tra le discipline e gli ambiti che informano e coinvolgono il progetto infrastrutturale per creare un unico orizzonte tra normativa, tecnica, funzionalità, spazio ed estetica della mobilità; in un’unica parola paesaggio. È per questo motivo che la giornata di studio propone di approfondire i principali e diversi aspetti, a volte contrastanti, del progetto delle grandi strade, e quindi di ripartire dalle infrastrtutture come pretesto per riflettere sull’idea di paesaggio e sulla sua matrice legata allo spazio del moto.
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