Introduzione Il gruppo occupazionale dei meccanici è fra quelli a maggiore prevalenza di dermatite da contatto alle mani, a causa di contatti frequenti e potenzialmente prolungati con svariati prodotti lavorativi dal potere irritativo e/o sensibilizzante (1). Gli agenti maggiormente utilizzati includono metalli, solventi, oli, grassi e fluidi refrigeranti. Fattori concausali che possono alterare il film idrolipidico cutaneo ed aumentare quindi l’assorbimento sono rappresentati dalle paste abrasive e dal’utilizzo di guanti protettivi senza sottoguanti in cotone (2). Dati europei indicano che i meccanici hanno un rischio aumentato di sviluppare dermatite irritativa ed allergica da contatto rispetto alla popolazione generale (3), ma ad oggi non sono presenti dati italiani aggiornati per quanto concerne questo settore occupazionale. Obiettivi Valutare la prevalenza della dermatite da contatto nei meccanici del triveneto che si sono sottoposti a patch test e confrontarla con un gruppo di riferimento di impiegati. Metodi Mediante il data base del gruppo Triveneto sono stati analizzati i patch test di tutti i meccanici che si sono recati in una delle unità di Dermatologia/Medicina del Lavoro dei centri partecipanti nel periodo 1996-2016 per sospetta dermatite da contatto. Come gruppo di riferimento sono stati scelti gli impiegati che sono afferiti ai medesimi centri per analoga problematica nello stesso arco temporale. I dati raccolti su foglio elettronico Excell per Windows, sono stati elaborati con il programma STATA 15.1. Risultati La coorte dei meccanici è risultata significativamente più anziana, meno predisposta a sviluppare forme allergiche e con età di esordio della dermatite più elevata rispetto al gruppo degli impiegati. Le mani sono risultate il sito anatomico più colpito nei meccanici. Le forme di dermatite allergica da contatto, definite tramite positività dei patch test, sono risultate significativamente minori, mentre il numero delle dermatiti irritative da contatto attribuibile all’esposizione professionale è risultato significativamente maggiore nei meccanici rispetto al gruppo di controllo. Alcune specifiche sensibilizzazioni si sono dimostrate significativamente maggiori nei meccanici: le resine epossidiche, i tiourami, i mercaptobenzotiazoli ed il diamino-difenil-metano (DDM). Conclusione La minor predisposizione allergica nel gruppo dei meccanici è potenzialmente attribuibile ad un effetto “lavoratore sano” ed è in accordo con dati europei che indicano una più alta incidenza di dermatite alle mani nel corso del primo anno di lavoro (25%), con tassi che decrescono sino ad un quinto negli anni successivi (4). La maggior prevalenza di dermatite occupazionale nei meccanici rispetto al gruppo di controllo è altresì un dato in accordo con la letteratura (1), come anche la prevalente localizzazione alle mani (5), dato atteso in relazione alla tipologia delle lavorazioni. Le specifiche sensibilizzazioni a resine epossidiche, tiourami, mercaptobenzotiazoli e DDM, sono invece inferiori rispetto ai dati riportati in altri studi europei (1,5), dato probabilmente attribuibile sia ad una migliore qualità dei DPI utilizzati nel nostro Paese, sia ad una buona compliance nel loro utilizzo da parte dei lavoratori.

Dermatiti da contatto nei meccanici: evidenze epidemiologiche nel Triveneto

Mauro M;Bovenzi M;Larese Filon F
2018-01-01

Abstract

Introduzione Il gruppo occupazionale dei meccanici è fra quelli a maggiore prevalenza di dermatite da contatto alle mani, a causa di contatti frequenti e potenzialmente prolungati con svariati prodotti lavorativi dal potere irritativo e/o sensibilizzante (1). Gli agenti maggiormente utilizzati includono metalli, solventi, oli, grassi e fluidi refrigeranti. Fattori concausali che possono alterare il film idrolipidico cutaneo ed aumentare quindi l’assorbimento sono rappresentati dalle paste abrasive e dal’utilizzo di guanti protettivi senza sottoguanti in cotone (2). Dati europei indicano che i meccanici hanno un rischio aumentato di sviluppare dermatite irritativa ed allergica da contatto rispetto alla popolazione generale (3), ma ad oggi non sono presenti dati italiani aggiornati per quanto concerne questo settore occupazionale. Obiettivi Valutare la prevalenza della dermatite da contatto nei meccanici del triveneto che si sono sottoposti a patch test e confrontarla con un gruppo di riferimento di impiegati. Metodi Mediante il data base del gruppo Triveneto sono stati analizzati i patch test di tutti i meccanici che si sono recati in una delle unità di Dermatologia/Medicina del Lavoro dei centri partecipanti nel periodo 1996-2016 per sospetta dermatite da contatto. Come gruppo di riferimento sono stati scelti gli impiegati che sono afferiti ai medesimi centri per analoga problematica nello stesso arco temporale. I dati raccolti su foglio elettronico Excell per Windows, sono stati elaborati con il programma STATA 15.1. Risultati La coorte dei meccanici è risultata significativamente più anziana, meno predisposta a sviluppare forme allergiche e con età di esordio della dermatite più elevata rispetto al gruppo degli impiegati. Le mani sono risultate il sito anatomico più colpito nei meccanici. Le forme di dermatite allergica da contatto, definite tramite positività dei patch test, sono risultate significativamente minori, mentre il numero delle dermatiti irritative da contatto attribuibile all’esposizione professionale è risultato significativamente maggiore nei meccanici rispetto al gruppo di controllo. Alcune specifiche sensibilizzazioni si sono dimostrate significativamente maggiori nei meccanici: le resine epossidiche, i tiourami, i mercaptobenzotiazoli ed il diamino-difenil-metano (DDM). Conclusione La minor predisposizione allergica nel gruppo dei meccanici è potenzialmente attribuibile ad un effetto “lavoratore sano” ed è in accordo con dati europei che indicano una più alta incidenza di dermatite alle mani nel corso del primo anno di lavoro (25%), con tassi che decrescono sino ad un quinto negli anni successivi (4). La maggior prevalenza di dermatite occupazionale nei meccanici rispetto al gruppo di controllo è altresì un dato in accordo con la letteratura (1), come anche la prevalente localizzazione alle mani (5), dato atteso in relazione alla tipologia delle lavorazioni. Le specifiche sensibilizzazioni a resine epossidiche, tiourami, mercaptobenzotiazoli e DDM, sono invece inferiori rispetto ai dati riportati in altri studi europei (1,5), dato probabilmente attribuibile sia ad una migliore qualità dei DPI utilizzati nel nostro Paese, sia ad una buona compliance nel loro utilizzo da parte dei lavoratori.
2018
http://www.aracneeditrice.it/index.php/rivista.html?col=GIMLE
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11368/2932130
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