Tra la precedente e questa settima edizione del manuale sono passati soltanto due anni e mezzo. In questo breve periodo, l’edificio dell’Unione e del suo ordinamento hanno vissuto tante importanti novità. Da un lato, l’Unione ha conosciuto episodi molto gravi e inediti per la sua non breve vita: l’uscita definitiva del Regno Unito, con la conclusione dell’Accordo sulle condizioni del recesso ai sensi dell’art. 50 TUE; la necessità per le istituzioni di sfruttare tutti gli strumenti offerti dai Trattati per evitare che alcuni Stati membri violassero il principio dello Stato di diritto, valore fondante dell’Unione ai sensi dell’art. 2 TUE; lo scoppio della crisi sanitaria ed economica provocata dalla pandemia del COVID-19, con la conseguente introduzione di ampie deroghe alle regole comuni a favore degli Stati membri e la messa in cantiere di innovative soluzioni di sostegno da parte della stessa Unione. D’altro lato, i due anni e mezzo coperti da questa nuova edizione hanno visto il riproporsi di conflitti e frizioni già emersi in passato ma che, lungi dal risolversi col tempo, hanno assunto, in questi ultimissimi anni, connotati ancora più drammatici del passato. Benché preannunciata da una serie di pronunce precedenti, l’ordinanza del Bundesverfassungsgericht sul programma PSPP rappresenta una sfida inedita, tanto nei toni, quanto nel merito, all'indipendenza della BCE e, soprattutto, al monopolio della Corte di giustizia circa l’interpretazione e il sindacato di validità del diritto dell’Unione. Sotto questo profilo, anche l’atteggiamento di altre Corti costituzionali o supreme, compreso quello emerso nel celebre obiter dictum della sentenza n. 269/17 della Corte italiana e non abbandonato del tutto in sentenza successive, solleva pesanti interrogativi sul se il dialogo tra Corti sia davvero capace di porre rimedio al quesito ineludibile: a chi spetta l’ultima parola? Di questi e di molti altri temi si dà conto nella nuova edizione, utilizzando, come per il passato, soprattutto la giurisprudenza e i casi di volta in volta esaminati. Sono oltre 80 le nuove sentenze della Corte di giustizia richiamate, senza contare quelle di altre giurisdizioni. L’aggiornamento della settima edizione è stata curato da Giacomo Biagioni (Parti I e II), Stefano Amadeo (Parti III e IV), Cristina Schepisi (Parte V) e Fabio Spitaleri (Parte VI). Luigi Daniele si è occupato dell’aggiornamento dell’Introduzione nonché del coordinamento e della revisione dell’intera opera. La nota bibliografica è stata curata da Sarah Lattanzi che ha anche coordinato gli indici.

Diritto dell’Unione Europea. Sistema Istituzionale, ordinamento, tutela giurisdizionale, competenze [7 ed.]

luigi daniele;stefano amadeo;giacomo biagioni;cristina schepisi;fabio spitaleri
2020-01-01

Abstract

Tra la precedente e questa settima edizione del manuale sono passati soltanto due anni e mezzo. In questo breve periodo, l’edificio dell’Unione e del suo ordinamento hanno vissuto tante importanti novità. Da un lato, l’Unione ha conosciuto episodi molto gravi e inediti per la sua non breve vita: l’uscita definitiva del Regno Unito, con la conclusione dell’Accordo sulle condizioni del recesso ai sensi dell’art. 50 TUE; la necessità per le istituzioni di sfruttare tutti gli strumenti offerti dai Trattati per evitare che alcuni Stati membri violassero il principio dello Stato di diritto, valore fondante dell’Unione ai sensi dell’art. 2 TUE; lo scoppio della crisi sanitaria ed economica provocata dalla pandemia del COVID-19, con la conseguente introduzione di ampie deroghe alle regole comuni a favore degli Stati membri e la messa in cantiere di innovative soluzioni di sostegno da parte della stessa Unione. D’altro lato, i due anni e mezzo coperti da questa nuova edizione hanno visto il riproporsi di conflitti e frizioni già emersi in passato ma che, lungi dal risolversi col tempo, hanno assunto, in questi ultimissimi anni, connotati ancora più drammatici del passato. Benché preannunciata da una serie di pronunce precedenti, l’ordinanza del Bundesverfassungsgericht sul programma PSPP rappresenta una sfida inedita, tanto nei toni, quanto nel merito, all'indipendenza della BCE e, soprattutto, al monopolio della Corte di giustizia circa l’interpretazione e il sindacato di validità del diritto dell’Unione. Sotto questo profilo, anche l’atteggiamento di altre Corti costituzionali o supreme, compreso quello emerso nel celebre obiter dictum della sentenza n. 269/17 della Corte italiana e non abbandonato del tutto in sentenza successive, solleva pesanti interrogativi sul se il dialogo tra Corti sia davvero capace di porre rimedio al quesito ineludibile: a chi spetta l’ultima parola? Di questi e di molti altri temi si dà conto nella nuova edizione, utilizzando, come per il passato, soprattutto la giurisprudenza e i casi di volta in volta esaminati. Sono oltre 80 le nuove sentenze della Corte di giustizia richiamate, senza contare quelle di altre giurisdizioni. L’aggiornamento della settima edizione è stata curato da Giacomo Biagioni (Parti I e II), Stefano Amadeo (Parti III e IV), Cristina Schepisi (Parte V) e Fabio Spitaleri (Parte VI). Luigi Daniele si è occupato dell’aggiornamento dell’Introduzione nonché del coordinamento e della revisione dell’intera opera. La nota bibliografica è stata curata da Sarah Lattanzi che ha anche coordinato gli indici.
2020
9788828819677
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