Attraverso le vicende della famiglia Zu‘aytir, il lavoro ripercorre una fase cruciale della storia palestinese: il passaggio dal dominio ottomano a quello delle potenze mandatarie. Concentrandosi sulle figure dello shaykh ‘Umar (1872-1924) e dei suoi due figli, ‘Adil (1897-1957) e Akram (1909-1996), il lavoro illustra un percorso storico-politico particolarmente rappresentativo, se non dell’intera società palestinese, almeno di una sua parte significativa, la ‘classe media’. Pur senza appartenere alla classe dei notabili, lo shaykh ‘Umar – nominato ra’is al-baladiyya di Nablus, carica fino allora riservata a esponenti di famiglie illustri – riesce a inserirsi nelle maglie del potere, grazie anche all’appoggio di alcune coalizioni familiari. Suo figlio maggiore, ‘Adil, laureatosi in legge alla Sorbona, partecipa ad alcune delle prime associazioni di stampo nazionalista e nel 1945, ormai maturo, lascia l’avvocatura, per dedicarsi interamente alla traduzione (da Montesqieu a Rousseau, da G. Le Bon ad alcuni orientalisti europei). Il minore, Akram, fonda nel 1931 al-Istiqlal, considerato il primo partito politico palestinese, ponendo la questione nazionale, nell’accezione panarabista, al centro della sua vita pubblica. Per gli Zu‘aytir, come per buona parte della generazione di intellettuali e uomini politici degli anni Trenta, la questione palestinese è innanzitutto una questione araba. In questa prospettiva la storia della famiglia Zu‘aytir, ricostruita anche grazie ai diari di Akram Zu‘aytir e alle memorie di altri leader politici a lui coevi oltre ai documenti britannici, risulta di per sé rappresentativa, poiché contiene embrionalmente i motivi caratteristici dell’odierna storia palestinese, delle divisioni e dei dissidi, dell’endemico dualismo da cui sembrerebbe essere affetta la leadership palestinese attuale.
Il ruolo degli intellettuali arabi tra Impero Ottomano e Mandato: il caso della famiglia Zu'aytir (1872-1939)
BALDAZZI, CRISTIANA
2005-01-01
Abstract
Attraverso le vicende della famiglia Zu‘aytir, il lavoro ripercorre una fase cruciale della storia palestinese: il passaggio dal dominio ottomano a quello delle potenze mandatarie. Concentrandosi sulle figure dello shaykh ‘Umar (1872-1924) e dei suoi due figli, ‘Adil (1897-1957) e Akram (1909-1996), il lavoro illustra un percorso storico-politico particolarmente rappresentativo, se non dell’intera società palestinese, almeno di una sua parte significativa, la ‘classe media’. Pur senza appartenere alla classe dei notabili, lo shaykh ‘Umar – nominato ra’is al-baladiyya di Nablus, carica fino allora riservata a esponenti di famiglie illustri – riesce a inserirsi nelle maglie del potere, grazie anche all’appoggio di alcune coalizioni familiari. Suo figlio maggiore, ‘Adil, laureatosi in legge alla Sorbona, partecipa ad alcune delle prime associazioni di stampo nazionalista e nel 1945, ormai maturo, lascia l’avvocatura, per dedicarsi interamente alla traduzione (da Montesqieu a Rousseau, da G. Le Bon ad alcuni orientalisti europei). Il minore, Akram, fonda nel 1931 al-Istiqlal, considerato il primo partito politico palestinese, ponendo la questione nazionale, nell’accezione panarabista, al centro della sua vita pubblica. Per gli Zu‘aytir, come per buona parte della generazione di intellettuali e uomini politici degli anni Trenta, la questione palestinese è innanzitutto una questione araba. In questa prospettiva la storia della famiglia Zu‘aytir, ricostruita anche grazie ai diari di Akram Zu‘aytir e alle memorie di altri leader politici a lui coevi oltre ai documenti britannici, risulta di per sé rappresentativa, poiché contiene embrionalmente i motivi caratteristici dell’odierna storia palestinese, delle divisioni e dei dissidi, dell’endemico dualismo da cui sembrerebbe essere affetta la leadership palestinese attuale.Pubblicazioni consigliate
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