Le incredibili e drammatiche vicende della vita di Mattio Pirona, cavafango veneziano, e gli intrecci delle altre vite che si annodarono attorno a questa offrono un eccezionale punto di vista da cui osservare la storia di Trieste. Centinaia e centinaia di persone vi presero parte nei ruoli più diversi nel contesto di una sfida ‘istituzionalmente impossibile’ che, coinvolgendo la stessa imperatrice Maria Teresa, si dipanò negli spazi urbani e lungo quelli delle relazioni che legavano Trieste a Vienna e alla corte. La città intera fu attenta spettatrice di un conflitto da cui dipendevano le sorti personali degli individui, quelle del porto e di Trieste stessa e che si svolse senza esclusione di colpi. Posta e fattore in gioco furono la costruzione delle infrastrutture portuali e del centro urbano, gli sviluppi delle rotte commerciali, l’organizzazione spaziale della città, le politiche asburgiche. Così tali vicende e le intersezioni delle vite che vi ruotano intorno narrano la crescita della Trieste settecentesca e ci consentono di analizzare il confliggere dei mercantilismi deboli del ’700 globale con le pratiche proprie dei network auto-organizzati del mondo del mare e dei commerci, i modi del governo imperiale e l’emergere di una nuova società e di nuovi poteri al crepuscolo dell’Ancien Régime. Inoltre, questi intrecci di vite tra Trieste, Vienna, l’Europa continentale e il mare consentono di interrogarci su cosa sia l’economia nel tentativo di fare emergere le pratiche reali, anche quelle solitamente considerate devianti e illecite, dall’angusto e oscuro spazio della marginalità
Intrecci di vite. Pratiche, mercantilismi e razionalità economiche nella Trieste del Settecento
Andreozzi Daniele
2020-01-01
Abstract
Le incredibili e drammatiche vicende della vita di Mattio Pirona, cavafango veneziano, e gli intrecci delle altre vite che si annodarono attorno a questa offrono un eccezionale punto di vista da cui osservare la storia di Trieste. Centinaia e centinaia di persone vi presero parte nei ruoli più diversi nel contesto di una sfida ‘istituzionalmente impossibile’ che, coinvolgendo la stessa imperatrice Maria Teresa, si dipanò negli spazi urbani e lungo quelli delle relazioni che legavano Trieste a Vienna e alla corte. La città intera fu attenta spettatrice di un conflitto da cui dipendevano le sorti personali degli individui, quelle del porto e di Trieste stessa e che si svolse senza esclusione di colpi. Posta e fattore in gioco furono la costruzione delle infrastrutture portuali e del centro urbano, gli sviluppi delle rotte commerciali, l’organizzazione spaziale della città, le politiche asburgiche. Così tali vicende e le intersezioni delle vite che vi ruotano intorno narrano la crescita della Trieste settecentesca e ci consentono di analizzare il confliggere dei mercantilismi deboli del ’700 globale con le pratiche proprie dei network auto-organizzati del mondo del mare e dei commerci, i modi del governo imperiale e l’emergere di una nuova società e di nuovi poteri al crepuscolo dell’Ancien Régime. Inoltre, questi intrecci di vite tra Trieste, Vienna, l’Europa continentale e il mare consentono di interrogarci su cosa sia l’economia nel tentativo di fare emergere le pratiche reali, anche quelle solitamente considerate devianti e illecite, dall’angusto e oscuro spazio della marginalitàFile | Dimensione | Formato | |
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