Si presenta in questa antologia una selezione degli scritti politici che Giani Stuparich (1891-1961) pubblicò nel secondo dopoguerra su alcune fra le testate di maggior prestigio e di più larga diffusione sulla scena triestina e nazionale. Si intende così dare testimonianza dell’intensità dell’impegno civile profuso da Stuparich al momento in cui, ritrovata la libertà, si aprì per il Paese e per il confine orientale italiano una stagione densa di contraddizioni, capace di mescolare come poche altre angoscia e speranza, entusiasmo e disillusione. Per Giani fu l’occasione per riproporre nel discorso pubblico i valori a cui si ispirò nell’opera di tutta una vita, mai disposto a transigervi, sempre pronto a pagare in prima persona: la democrazia e la giustizia, il sentimento di una Patria aperta e inclusiva, la fiducia in un’Europa di nazioni libere e solidali. A mezzo secolo dalla scomparsa di Giani Stuparich, di questi ideali Trieste e l’Italia continuano a sentire il bisogno; della nobiltà d’animo che li ha sorretti, il riverbero ancora è vivo.
Un porto tra mille e mille. Gli scritti civili e politici di Giani Stuparich 1945-1961
Patrick Karlsen
2013-01-01
Abstract
Si presenta in questa antologia una selezione degli scritti politici che Giani Stuparich (1891-1961) pubblicò nel secondo dopoguerra su alcune fra le testate di maggior prestigio e di più larga diffusione sulla scena triestina e nazionale. Si intende così dare testimonianza dell’intensità dell’impegno civile profuso da Stuparich al momento in cui, ritrovata la libertà, si aprì per il Paese e per il confine orientale italiano una stagione densa di contraddizioni, capace di mescolare come poche altre angoscia e speranza, entusiasmo e disillusione. Per Giani fu l’occasione per riproporre nel discorso pubblico i valori a cui si ispirò nell’opera di tutta una vita, mai disposto a transigervi, sempre pronto a pagare in prima persona: la democrazia e la giustizia, il sentimento di una Patria aperta e inclusiva, la fiducia in un’Europa di nazioni libere e solidali. A mezzo secolo dalla scomparsa di Giani Stuparich, di questi ideali Trieste e l’Italia continuano a sentire il bisogno; della nobiltà d’animo che li ha sorretti, il riverbero ancora è vivo.Pubblicazioni consigliate
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