Nel 1777, quando l’abate Carlo Denina (nato a Revello nel 1731) scrive la prima lettera al saluzzese Giambattista Bodoni (più giovane di lui di nove anni), quest’ultimo si trova a Parma dal 1768, chiamatovi dal duca Ferdinando di Borbone, su suggerimento di un altro illustre piemontese, il teatino Paolo Maria Paciaudi, che ha avuto modo di conoscerne le qualità presso la Tipografia Poliglotta di Propaganda Fide di Roma, dove Bodoni si era specializzato nella produzione di alfabeti orientali. Dal 1777, tra i conterranei Denina e Bodoni si instaura uno scambio epistolare che, alternando periodi di intensa frequentazione a lunghi silenzi, si protrae per oltre trent’anni; di questo sodalizio rimangono quarantuno lettere, all’interno di un carteggio che le testimonianze dei due interlocutori fanno supporre più cospicuo. Attraverso l'analisi delle lettere, vengono ricostruite le relazioni politichre, diplomatiche, letterarie ed editoriali intrattenute tra il Ducato di Parma e Piacenza, la Prussia di Federico II, dove Denina si trasferisce a partire dal 1782, e la Francia, in cui l'abate di Revello approda nel 1804, in qualità di bibliotecario onorario di Napoleone.
Il carteggio fra Giambattista Bodoni e Carlo Denina (1777-1812)
NECCHI R
2003-01-01
Abstract
Nel 1777, quando l’abate Carlo Denina (nato a Revello nel 1731) scrive la prima lettera al saluzzese Giambattista Bodoni (più giovane di lui di nove anni), quest’ultimo si trova a Parma dal 1768, chiamatovi dal duca Ferdinando di Borbone, su suggerimento di un altro illustre piemontese, il teatino Paolo Maria Paciaudi, che ha avuto modo di conoscerne le qualità presso la Tipografia Poliglotta di Propaganda Fide di Roma, dove Bodoni si era specializzato nella produzione di alfabeti orientali. Dal 1777, tra i conterranei Denina e Bodoni si instaura uno scambio epistolare che, alternando periodi di intensa frequentazione a lunghi silenzi, si protrae per oltre trent’anni; di questo sodalizio rimangono quarantuno lettere, all’interno di un carteggio che le testimonianze dei due interlocutori fanno supporre più cospicuo. Attraverso l'analisi delle lettere, vengono ricostruite le relazioni politichre, diplomatiche, letterarie ed editoriali intrattenute tra il Ducato di Parma e Piacenza, la Prussia di Federico II, dove Denina si trasferisce a partire dal 1782, e la Francia, in cui l'abate di Revello approda nel 1804, in qualità di bibliotecario onorario di Napoleone.Pubblicazioni consigliate
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