Il presente studio si propone di indagare il tema dei limiti alle opzioni incriminatrici, ponendo in primo piano solo quelli il cui rispetto da parte del legislatore è sorvegliato in maniera vincolante in sede di scrutinio di costituzionalità. A tal fine vengono ricostruite le corrispondenze tra le differenti impostazioni teoriche accreditate nelle acquisizioni più ricevute della dottrina penalistica e le diverse letture della costituzione che queste evocano. Proprio sulla base delle riflessioni più recenti in seno alla dottrina costituzionalistica si analizzano i due “pilastri teorici” del sindacato sulla legittimità delle ingerenze pubbliche nei diritti fondamentali dei consociati: il principio di proporzionalità e la dottrina del chilling effect. Viene quindi esaminato se e come tali cardini concettuali della scienza costituzionalistica possano trovare applicazione anche nell’ambito delle scelte di criminalizzazione, in considerazione delle peculiarità intrinseche dello ius puniendi, già a partire dalla stessa struttura composita della norma penale. Si delinea così la dimensione attuale del problema, a partire dalla cornice teorica di inquadramento, le sue più aggiornate direttrici di senso, le esemplificazioni più critiche – e “sfidanti” – emerse nella giurisprudenza delle corti costituzionali e sovranazionali, le linee di sviluppo e le proposte di soluzione che pare possibile prospettare.

Il principio di proporzionalità nel diritto penale. Scelte di criminalizzazione e ingerenza nei diritti fondamentali

Recchia Nicola
2020-01-01

Abstract

Il presente studio si propone di indagare il tema dei limiti alle opzioni incriminatrici, ponendo in primo piano solo quelli il cui rispetto da parte del legislatore è sorvegliato in maniera vincolante in sede di scrutinio di costituzionalità. A tal fine vengono ricostruite le corrispondenze tra le differenti impostazioni teoriche accreditate nelle acquisizioni più ricevute della dottrina penalistica e le diverse letture della costituzione che queste evocano. Proprio sulla base delle riflessioni più recenti in seno alla dottrina costituzionalistica si analizzano i due “pilastri teorici” del sindacato sulla legittimità delle ingerenze pubbliche nei diritti fondamentali dei consociati: il principio di proporzionalità e la dottrina del chilling effect. Viene quindi esaminato se e come tali cardini concettuali della scienza costituzionalistica possano trovare applicazione anche nell’ambito delle scelte di criminalizzazione, in considerazione delle peculiarità intrinseche dello ius puniendi, già a partire dalla stessa struttura composita della norma penale. Si delinea così la dimensione attuale del problema, a partire dalla cornice teorica di inquadramento, le sue più aggiornate direttrici di senso, le esemplificazioni più critiche – e “sfidanti” – emerse nella giurisprudenza delle corti costituzionali e sovranazionali, le linee di sviluppo e le proposte di soluzione che pare possibile prospettare.
2020
9788892134645
9788892188914
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