-L’organizzazione del convegno è stata strutturata in due sessioni, una mattutina, con il confronto accademico multidisciplinare che ha visto il filo conduttore nel ricordo della figura umana, accademica e professionale di Giacomo Borruso, storico rettore dell’Università di Trieste e pioniere degli studi integrati del Porto di Trieste, e una pomeridiana, con una tavola rotonda di confronto pratico e operativo tra i maggiori attori e rappresentanti delle attività produttive che insistono nell’ambito portuale, con la partecipazione di AcegasAmga S.p.a., Area Science Park, Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, Fincantieri S.p.a, Flex, Java Biocolloid Europe S.r.l., PICOSATS S.r.l., Wartsila S.p.a., Snam S.p.a., Società Italiana per l’Oleodotto Transalpino S.p.a., moderati dal Prof. Mauro Bussani, Ordinario di Diritto Privato Comparato presso l’Università di Trieste. A livello di metodo, la trattazione congiunta dei nuovi paradigmi della transizione digitale ed ecologica come possibili leve di sviluppo della realtà portuale ha riscosso l’interesse scientifico dei dipartimenti coinvolti in progetti di ricerca innovativi che spaziano dall’informatica quantistica, alla chimica, alla fisica organica, ai trasporti e logistica fino alle scienze giuridiche, economiche e geografiche. Le peculiari condizioni geografiche dell’Adriatico orientale, infatti, con particolare riferimento alla posizione strategica del golfo di Trieste, confermano quella costante trasformazione della naturale vocazione portuale di una terra che è da sempre il crocevia commerciale di snodo e di apertura con l’entroterra mitteleuropeo. Tale contesto, particolarmente attrattivo per gli scambi e che risente dell’evoluzione geo-politica della sua lunga e importate storia, si propone come l’ideale terreno fertile dove poter far germogliare le nuove sfide della transizione digitale ed ecologica, potendo inserirsi e valorizzare la naturale dialettica interportuale che già traguarda le frontiere marittime nazionali, in un’ottica di competizione cooperativa tra il porto e le altre funzioni retro-portuali.

Resoconto del convegno

Crismani, A.;Befani, G.
2022-01-01

Abstract

-L’organizzazione del convegno è stata strutturata in due sessioni, una mattutina, con il confronto accademico multidisciplinare che ha visto il filo conduttore nel ricordo della figura umana, accademica e professionale di Giacomo Borruso, storico rettore dell’Università di Trieste e pioniere degli studi integrati del Porto di Trieste, e una pomeridiana, con una tavola rotonda di confronto pratico e operativo tra i maggiori attori e rappresentanti delle attività produttive che insistono nell’ambito portuale, con la partecipazione di AcegasAmga S.p.a., Area Science Park, Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, Fincantieri S.p.a, Flex, Java Biocolloid Europe S.r.l., PICOSATS S.r.l., Wartsila S.p.a., Snam S.p.a., Società Italiana per l’Oleodotto Transalpino S.p.a., moderati dal Prof. Mauro Bussani, Ordinario di Diritto Privato Comparato presso l’Università di Trieste. A livello di metodo, la trattazione congiunta dei nuovi paradigmi della transizione digitale ed ecologica come possibili leve di sviluppo della realtà portuale ha riscosso l’interesse scientifico dei dipartimenti coinvolti in progetti di ricerca innovativi che spaziano dall’informatica quantistica, alla chimica, alla fisica organica, ai trasporti e logistica fino alle scienze giuridiche, economiche e geografiche. Le peculiari condizioni geografiche dell’Adriatico orientale, infatti, con particolare riferimento alla posizione strategica del golfo di Trieste, confermano quella costante trasformazione della naturale vocazione portuale di una terra che è da sempre il crocevia commerciale di snodo e di apertura con l’entroterra mitteleuropeo. Tale contesto, particolarmente attrattivo per gli scambi e che risente dell’evoluzione geo-politica della sua lunga e importate storia, si propone come l’ideale terreno fertile dove poter far germogliare le nuove sfide della transizione digitale ed ecologica, potendo inserirsi e valorizzare la naturale dialettica interportuale che già traguarda le frontiere marittime nazionali, in un’ottica di competizione cooperativa tra il porto e le altre funzioni retro-portuali.
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