Il futuro della città è anche la riappropriazione dei suoi grandi edifici la cui funzione storica si è perduta. L’edificio delle Corderie dell’Arsenale è uno dei più grandi di Venezia, ma viene utilizzato solo sporadicamente per le mostre della Biennale. Il progetto di riuso presentato nel video è parte integrante di una convenzione nazionale tra la BTicino e cinque Università italiane per lo studio dei possibili adeguamenti tecnologici degli impianti per la conduzione dell’energia. L’Istituto Universitario di Architettura di Venezia ha partecipato con progetti didattici che riguardano il recupero e l’allestimento impiantistico delle Corderie per una utilizzazione permanente come spazio espositivo. Sono state progettate quattro diverse soluzioni per l’inserimento delle reti tecnologiche in questo delicato edificio storico: nella prima gli impianti tecnologici sono progettati per rimanere a vista (Reti esibite); la seconda prevede un sistema di controllo della qualità della luce artificiale (Buio controllato); la terza è basata su di una struttura espositiva a moduli impiantistici estensibili (Spazio dinamico); nell’ultima gli impianti tecnologici sono inseriti nella pavimentazione (Reti nascoste). I progetti sono accompagnati da fotografie delle Corderie di Mario Cresci e da immagini di opere con cui hanno stabilito profonde analogie: frammenti dalle Carceri di G.B. Piranesi, tavole anatomiche di Vesalio, ambienti di luce di Lucio Fontana. Il video è stato presentato alla VII Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, padiglione USA, come parte del progetto “A regola d’arte / State of the art”, curato da Enzo Biffi Gentili e prodotto dalla BTicino.
PROGETTO ARCHITETTONICO - Reti esibite
Bisiani T;
2000-01-01
Abstract
Il futuro della città è anche la riappropriazione dei suoi grandi edifici la cui funzione storica si è perduta. L’edificio delle Corderie dell’Arsenale è uno dei più grandi di Venezia, ma viene utilizzato solo sporadicamente per le mostre della Biennale. Il progetto di riuso presentato nel video è parte integrante di una convenzione nazionale tra la BTicino e cinque Università italiane per lo studio dei possibili adeguamenti tecnologici degli impianti per la conduzione dell’energia. L’Istituto Universitario di Architettura di Venezia ha partecipato con progetti didattici che riguardano il recupero e l’allestimento impiantistico delle Corderie per una utilizzazione permanente come spazio espositivo. Sono state progettate quattro diverse soluzioni per l’inserimento delle reti tecnologiche in questo delicato edificio storico: nella prima gli impianti tecnologici sono progettati per rimanere a vista (Reti esibite); la seconda prevede un sistema di controllo della qualità della luce artificiale (Buio controllato); la terza è basata su di una struttura espositiva a moduli impiantistici estensibili (Spazio dinamico); nell’ultima gli impianti tecnologici sono inseriti nella pavimentazione (Reti nascoste). I progetti sono accompagnati da fotografie delle Corderie di Mario Cresci e da immagini di opere con cui hanno stabilito profonde analogie: frammenti dalle Carceri di G.B. Piranesi, tavole anatomiche di Vesalio, ambienti di luce di Lucio Fontana. Il video è stato presentato alla VII Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, padiglione USA, come parte del progetto “A regola d’arte / State of the art”, curato da Enzo Biffi Gentili e prodotto dalla BTicino.Pubblicazioni consigliate
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