“Ricorda e splendi” è il motto che campeggiava sul sigillo dell’Università degli Studi di Trieste che l’allora rettore Angelo Ermanno Cammarata aveva fatto realizzare nel 1950 a Tranquillo Marangoni. Si trattava di un voluto richiamo all’iscrizione che era stata apposta sul basamento del Faro della Vittoria “Splendi e ricorda i caduti sul mare” e, nelle parole dello stesso rettore, non era “una semplice ripetizione di una vecchia allegoria con cui si paragonava un ateneo ad un faro, ma un augurio e, insieme, un monito perenne. Nel motto, il collegamento della nuova all’antica storia di Trieste simboleggia il dovere per l’Università di conservare il patrimonio ultramillenario di cultura affidatole e di arricchirlo con lo splendore di nuove conquiste nel campo del sapere”; anche, si aggiungerà, attraverso il non piccolo patrimonio artistico accumulato in novant’anni di vita dell’istituzione. “Ricorda” quindi la storia di questo patrimonio e “splendi” attraverso il suo studio e, se possibile, il suo fattivo incremento gettando uno sguardo sulla realtà artistica contemporanea.

“Ricorda e Splendi”. Catalogo delle opere d’arte dell’Università degli Studi di Trieste

Massimo De Grassi
2024-01-01

Abstract

“Ricorda e splendi” è il motto che campeggiava sul sigillo dell’Università degli Studi di Trieste che l’allora rettore Angelo Ermanno Cammarata aveva fatto realizzare nel 1950 a Tranquillo Marangoni. Si trattava di un voluto richiamo all’iscrizione che era stata apposta sul basamento del Faro della Vittoria “Splendi e ricorda i caduti sul mare” e, nelle parole dello stesso rettore, non era “una semplice ripetizione di una vecchia allegoria con cui si paragonava un ateneo ad un faro, ma un augurio e, insieme, un monito perenne. Nel motto, il collegamento della nuova all’antica storia di Trieste simboleggia il dovere per l’Università di conservare il patrimonio ultramillenario di cultura affidatole e di arricchirlo con lo splendore di nuove conquiste nel campo del sapere”; anche, si aggiungerà, attraverso il non piccolo patrimonio artistico accumulato in novant’anni di vita dell’istituzione. “Ricorda” quindi la storia di questo patrimonio e “splendi” attraverso il suo studio e, se possibile, il suo fattivo incremento gettando uno sguardo sulla realtà artistica contemporanea.
2024
978-88-5511-482-0
978-88-5511-481-3
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