Nel 2024 gli attacchi informatici gravi a livello globale sono aumentati del 27%, confermando una tendenza in accelerazione che non risparmia l’Italia, dove la crescita è stata del 15%. Il rapporto Clusit 2025 conferma l’Italia tra i bersagli principali del cybercrime mondiale: nel 2024 ha subito il 10% degli attacchi globali, a fronte di un Pil pari all’1% di quello mondiale. Dinanzi ad un rischio crescente, imprese e istituzioni si trovano davanti a una scelta strategica: integrare la sicurezza informatica nelle politiche di innovazione oppure continuare a trattarla come un ambito tecnico e marginale. Una recente indagine promossa dalla Scuola Imt Alti Studi Lucca su oltre mille manager tra Europa, Regno Unito e Stati Uniti evidenzia una crescente consapevolezza del ruolo strategico della cybersecurity, capace di influenzare governance, investimenti e vantaggio competitivo. Tuttavia, nelle pratiche aziendali prevale ancora un approccio disorganico, segnato da contraddizioni che ne ostacolano l’efficacia.
Cybersecurity, per le imprese italiane è una sfida «culturale» (che non si può più rinviare)
Marzi, Giacomo;Balzano, Marco;
2025-01-01
Abstract
Nel 2024 gli attacchi informatici gravi a livello globale sono aumentati del 27%, confermando una tendenza in accelerazione che non risparmia l’Italia, dove la crescita è stata del 15%. Il rapporto Clusit 2025 conferma l’Italia tra i bersagli principali del cybercrime mondiale: nel 2024 ha subito il 10% degli attacchi globali, a fronte di un Pil pari all’1% di quello mondiale. Dinanzi ad un rischio crescente, imprese e istituzioni si trovano davanti a una scelta strategica: integrare la sicurezza informatica nelle politiche di innovazione oppure continuare a trattarla come un ambito tecnico e marginale. Una recente indagine promossa dalla Scuola Imt Alti Studi Lucca su oltre mille manager tra Europa, Regno Unito e Stati Uniti evidenzia una crescente consapevolezza del ruolo strategico della cybersecurity, capace di influenzare governance, investimenti e vantaggio competitivo. Tuttavia, nelle pratiche aziendali prevale ancora un approccio disorganico, segnato da contraddizioni che ne ostacolano l’efficacia.Pubblicazioni consigliate
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