Il saggio analizza la novella di Verga alla luce degli esiti della moderna teoria del genere fantastico. In questo modo il testo più che una ripresa di motivi gotici cari alla narrativa tardo-romantica, già sperimentati da Verga nei primi romanzi catanesi, si rivela figlio di quell’attrazione per gli aspetti oscuri della psiche umana, per la dimensione fatale della vita , per i labili confini che dividono la ragione dalla follia, che a partire dagli anni Settanta comincia a diffondersi anche nell’Itallia postunitaria, ma soprattutto tributario dell’opzione sperimentale che la scelta di quel “genere” imponeva. Attraverso l’analisi puntuale dei meccanismi narrativi di questo singolare racconto il saggio testimonia il suo carattere “sperimentale”, di sfida intellettuale nei confronti di un’idea di mistero ormai logora e scontata cui Verga contrappone una casistica di fatti umani ben più strani e misteriosi.
"Le storie del castello di Trezza" di Giovanni Verga
PALADINI, MARINA
2005-01-01
Abstract
Il saggio analizza la novella di Verga alla luce degli esiti della moderna teoria del genere fantastico. In questo modo il testo più che una ripresa di motivi gotici cari alla narrativa tardo-romantica, già sperimentati da Verga nei primi romanzi catanesi, si rivela figlio di quell’attrazione per gli aspetti oscuri della psiche umana, per la dimensione fatale della vita , per i labili confini che dividono la ragione dalla follia, che a partire dagli anni Settanta comincia a diffondersi anche nell’Itallia postunitaria, ma soprattutto tributario dell’opzione sperimentale che la scelta di quel “genere” imponeva. Attraverso l’analisi puntuale dei meccanismi narrativi di questo singolare racconto il saggio testimonia il suo carattere “sperimentale”, di sfida intellettuale nei confronti di un’idea di mistero ormai logora e scontata cui Verga contrappone una casistica di fatti umani ben più strani e misteriosi.Pubblicazioni consigliate
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