Il contributo ricostruisce la storia del credito a Trieste dall’avvio del porto franco alla metà dell’Ottocento. In città mancava un’organizzazione bancaria in grado di rispondere rapidamente alle numerose richieste di liquidità e credito che provenivano dal mondo mercantile e commerciale. Di qui l’orientamento dei flussi finanziari verso l’attività assicurativa che si era progressivamente allargata. Le società assicurative, infatti, sin dalla loro nascita avevano assolto anche funzioni bancarie, scontando cambiali e assicurando crediti, combinando una considerevole flessibilità e una pronta capacità di adeguamento alla congiuntura. Si rendevano, tuttavia, necessari programmi di medio e lungo periodo per adeguare l’assetto della città ai grandi cambiamenti che si distinguevano chiaramente in campo internazionale. Un sistema bancario più articolato diventava indispensabile e la proposta, del 1820, di istituire una filiale della Banca nazionale austriaca a Trieste, avviò un lungo dibattito fra i componenti delle élites triestine sul tipo di banca più rispondente alle esigenze della città e il saggio si conclude con l’analisi del dibattito tra chi reputava conveniente avere in città una filiale della Banca nazionale e chi invece, temeva le ingerenze centrali e puntava a realizzare una Cassa di sconto autonoma all’interno del già presente Monte Civico commerciale.
IL CREDITO A TRIESTE 1719-1850
PANARITI, LOREDANA
2004-01-01
Abstract
Il contributo ricostruisce la storia del credito a Trieste dall’avvio del porto franco alla metà dell’Ottocento. In città mancava un’organizzazione bancaria in grado di rispondere rapidamente alle numerose richieste di liquidità e credito che provenivano dal mondo mercantile e commerciale. Di qui l’orientamento dei flussi finanziari verso l’attività assicurativa che si era progressivamente allargata. Le società assicurative, infatti, sin dalla loro nascita avevano assolto anche funzioni bancarie, scontando cambiali e assicurando crediti, combinando una considerevole flessibilità e una pronta capacità di adeguamento alla congiuntura. Si rendevano, tuttavia, necessari programmi di medio e lungo periodo per adeguare l’assetto della città ai grandi cambiamenti che si distinguevano chiaramente in campo internazionale. Un sistema bancario più articolato diventava indispensabile e la proposta, del 1820, di istituire una filiale della Banca nazionale austriaca a Trieste, avviò un lungo dibattito fra i componenti delle élites triestine sul tipo di banca più rispondente alle esigenze della città e il saggio si conclude con l’analisi del dibattito tra chi reputava conveniente avere in città una filiale della Banca nazionale e chi invece, temeva le ingerenze centrali e puntava a realizzare una Cassa di sconto autonoma all’interno del già presente Monte Civico commerciale.Pubblicazioni consigliate
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