Sin da tempi antichissimi, il pensiero umano ha sognato l’unità e la storia dell’umanità avanzava dialetticamente fra unità, molteplicità e sintesi. L’umanità stessa è sintesi. Ogni individuo è sintesi: uno e molteplice. Il suo valore è intrinseco a prescindere dal gruppo etnico, sociale, culturale o religioso di appartenenza, e la sua peculiarità non si svilupperebbe senza un sano confronto con l’altro; confronto, che una comunità politica sana è chiamata ad assicurare. Tale coerenza dipenderà, sempre di più, della sua capacità di concretizzare - a livello educativo, legislativo ed esecutivo - l’unità nella diversità. L’unità non è l’operazione di riportare la molteplicità all’unità, non è un appiattimento della realtà, ma un mosaico che è assurdo definire secondo quanti pezzi rossi, neri o verdi contiene. In queste pagine non è nostra intenzione dibattere se le minoranze sono state “meglio tollerate sotto i minareti o sotto i campanili”. Le polemiche teologiche, le accuse storiche e il dialogo dei profeti restino di competenza degli esperti. Nelle società arabo-musulmane, la base è estranea alle divergenze dogmatiche, preoccupata per il suo futuro non per il passato, costretta all’immobilismo, colpa di una inadeguata educazione e una anacronica interpretazione del Corano, che porta i buoni musulmani lontano dal suo messaggio conciliante, la Gente del Libro a vivere nella vergogna e i non credenti nella clandestinità.
Titolo: | L'unità nella diversità |
Autori: | KALLAS, ELIE (Corresponding) |
Data di pubblicazione: | 1997 |
Abstract: | Sin da tempi antichissimi, il pensiero umano ha sognato l’unità e la storia dell’umanità avanzava dialetticamente fra unità, molteplicità e sintesi. L’umanità stessa è sintesi. Ogni individuo è sintesi: uno e molteplice. Il suo valore è intrinseco a prescindere dal gruppo etnico, sociale, culturale o religioso di appartenenza, e la sua peculiarità non si svilupperebbe senza un sano confronto con l’altro; confronto, che una comunità politica sana è chiamata ad assicurare. Tale coerenza dipenderà, sempre di più, della sua capacità di concretizzare - a livello educativo, legislativo ed esecutivo - l’unità nella diversità. L’unità non è l’operazione di riportare la molteplicità all’unità, non è un appiattimento della realtà, ma un mosaico che è assurdo definire secondo quanti pezzi rossi, neri o verdi contiene. In queste pagine non è nostra intenzione dibattere se le minoranze sono state “meglio tollerate sotto i minareti o sotto i campanili”. Le polemiche teologiche, le accuse storiche e il dialogo dei profeti restino di competenza degli esperti. Nelle società arabo-musulmane, la base è estranea alle divergenze dogmatiche, preoccupata per il suo futuro non per il passato, costretta all’immobilismo, colpa di una inadeguata educazione e una anacronica interpretazione del Corano, che porta i buoni musulmani lontano dal suo messaggio conciliante, la Gente del Libro a vivere nella vergogna e i non credenti nella clandestinità. |
Handle: | http://hdl.handle.net/11368/1710060 |
ISBN: | 8886590148 |
Appare nelle tipologie: | 2.1 Contributo in Volume (Capitolo,Saggio) |
File in questo prodotto:
File | Descrizione | Tipologia | Licenza | |
---|---|---|---|---|
KALLAS 1997, L'unità nella diversità, Rezzara.pdf | Documento in Versione Editoriale | Copyright Editore | Administrator Richiedi una copia |