In questo studio le due categorie di natura e artificio provano a rendere ragione della questione suscitata dal nesso di filosofia e spazio pubblico. La prima risuona come dato nella pregnanza vitale del termine: la natura è già lì, e si lascia interpretare e modellare e vale come manifestazione; l’artificio è il modo di azione che ha presa sul dato, ci qualifica come essere umani, che arrivano alla loro natura mediatamente. Conosciamo meglio il secondo della prima, inesauribile e originaria rispetto alla secondarietà dell’azione. Lo spazio pubblico è un artificio, di volta in volta reinventabile, ma corrispondente alla natura diveniente di persone libere, razionali, interdipendenti. Dello spazio pubblico si può ragionare considerandolo come ambito categoriale, come una res publica, il bene comune, un’istituzione, il piano della vita intersoggettiva che precede e compie il piano della vita privata, la quale fa essere l’individuo nella vita fisica, nell’interiorità psichica e nella profondità spirituale. Considerando la reinventabilità dello spazio pubblico, l'idea di democrazia può essere ripensata sulla base del riconoscimento etico della comune umanità, nell'intreccio di naturalità e artificio.

Natura e artificio ovvero pubblico e privato

CISLAGHI, Alessandra
2012-01-01

Abstract

In questo studio le due categorie di natura e artificio provano a rendere ragione della questione suscitata dal nesso di filosofia e spazio pubblico. La prima risuona come dato nella pregnanza vitale del termine: la natura è già lì, e si lascia interpretare e modellare e vale come manifestazione; l’artificio è il modo di azione che ha presa sul dato, ci qualifica come essere umani, che arrivano alla loro natura mediatamente. Conosciamo meglio il secondo della prima, inesauribile e originaria rispetto alla secondarietà dell’azione. Lo spazio pubblico è un artificio, di volta in volta reinventabile, ma corrispondente alla natura diveniente di persone libere, razionali, interdipendenti. Dello spazio pubblico si può ragionare considerandolo come ambito categoriale, come una res publica, il bene comune, un’istituzione, il piano della vita intersoggettiva che precede e compie il piano della vita privata, la quale fa essere l’individuo nella vita fisica, nell’interiorità psichica e nella profondità spirituale. Considerando la reinventabilità dello spazio pubblico, l'idea di democrazia può essere ripensata sulla base del riconoscimento etico della comune umanità, nell'intreccio di naturalità e artificio.
2012
9788815237019
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