Il bisogno di Le Corbusier di vincolare l’opera a principi di validità universale radicati nella cultura e nella storia, lo ha condotto a ricercare continue conferme nelle opere del passato. Anche per questo la sua opera, pur nella sua eccezionalità, è emblematica della cultura occidentale per il lungo tratto che ne ha percorso. Il rapporto con il colore è, in questo senso, paradigmatico. Molta cultura occidentale ha combattuto l’inquietudine per il potere misterioso del colore, ha tentato di depotenziarne la minaccia, sminuendone il ruolo, relegando il colore al decorativo, al femminile, all’infantile o al primitivo. Le Corbusier è stato attraversato sia dall’attrazione inebriata che dalla ripulsa quasi fobica per il colore, come le alterne e contraddittorie affermazioni in proposito dimostrano, cercando di risolvere questo dissidio elaborando quel complesso strumento di controllo che sono i Claviers de couleurs. Si è cercato di ripercorrere alcuni momenti di questo intenso rapporto esaminando la casa in cui il giovane Jeanneret applica le memorie dei cromatismi descritti nei carnets del viaggio in Oriente, la Maison Blanche, e poi la casa considerata “soglia” verso l’applicazione dei principi della nuova architettura, è la Maison La Roche. In entrambe l’esterno bianco racchiude elaborati esercizi di policromia architettonica.

the mystery of colour for the young Le Corbusier, chromatic memories from voyage d'orient to maison blanche

SCAVUZZO, GIUSEPPINA
2012-01-01

Abstract

Il bisogno di Le Corbusier di vincolare l’opera a principi di validità universale radicati nella cultura e nella storia, lo ha condotto a ricercare continue conferme nelle opere del passato. Anche per questo la sua opera, pur nella sua eccezionalità, è emblematica della cultura occidentale per il lungo tratto che ne ha percorso. Il rapporto con il colore è, in questo senso, paradigmatico. Molta cultura occidentale ha combattuto l’inquietudine per il potere misterioso del colore, ha tentato di depotenziarne la minaccia, sminuendone il ruolo, relegando il colore al decorativo, al femminile, all’infantile o al primitivo. Le Corbusier è stato attraversato sia dall’attrazione inebriata che dalla ripulsa quasi fobica per il colore, come le alterne e contraddittorie affermazioni in proposito dimostrano, cercando di risolvere questo dissidio elaborando quel complesso strumento di controllo che sono i Claviers de couleurs. Si è cercato di ripercorrere alcuni momenti di questo intenso rapporto esaminando la casa in cui il giovane Jeanneret applica le memorie dei cromatismi descritti nei carnets del viaggio in Oriente, la Maison Blanche, e poi la casa considerata “soglia” verso l’applicazione dei principi della nuova architettura, è la Maison La Roche. In entrambe l’esterno bianco racchiude elaborati esercizi di policromia architettonica.
2012
9788896370094
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