Il concetto di rappresentatività è caratterizzato da una multidimensionalità tale da richiedere l’utilizzo di più indicatori per la sua misurazione. Per questo motivo il problema della misurazione della rappresentatività si ripropone costantemente in diversi ambiti portando con sé una serie di inevitabili questioni metodologiche da risolvere. Il peso di un’associazione di rappresentanza è legato dunque a vari aspetti e in questo lavoro si sceglie di esaminare le problematiche legate alla misurazione della forza delle associazioni datoriali ossia del loro potere di contrattazione. L’indicatore scelto è la densità associativa ovvero il rapporto tra numero di iscritti e il bacino potenziale di riferimento. Si tratta di un’analisi metodologica che affronta in primo luogo la questione relativa alla scarsa disponibilità di dati sulle iscrizioni la quale, oltre a non consentire di descrivere l’universo associativo, è anche connessa ad una folta e varia articolazione di sottoinsiemi di associati. Inoltre, non risulta immediata nemmeno la quantificazione della platea di riferimento di tali associazioni, sia per la varietà di tipologie imprenditoriali, sia per la frammentarietà delle fonti dati disponibili. Una volta definiti i limiti delle informazioni disponibili, il lavoro propone una metodologia utile a stimare la misura della densità associativa per alcuni universi ben identificabili e diversificati consentendo quindi di comprendere quale sia il livello minimo di rappresentatività delle associazioni degli imprenditori.

La misurazione della rappresentatività delle associazioni datoriali: problemi e metodi

FELTRIN, PAOLO;
2013-01-01

Abstract

Il concetto di rappresentatività è caratterizzato da una multidimensionalità tale da richiedere l’utilizzo di più indicatori per la sua misurazione. Per questo motivo il problema della misurazione della rappresentatività si ripropone costantemente in diversi ambiti portando con sé una serie di inevitabili questioni metodologiche da risolvere. Il peso di un’associazione di rappresentanza è legato dunque a vari aspetti e in questo lavoro si sceglie di esaminare le problematiche legate alla misurazione della forza delle associazioni datoriali ossia del loro potere di contrattazione. L’indicatore scelto è la densità associativa ovvero il rapporto tra numero di iscritti e il bacino potenziale di riferimento. Si tratta di un’analisi metodologica che affronta in primo luogo la questione relativa alla scarsa disponibilità di dati sulle iscrizioni la quale, oltre a non consentire di descrivere l’universo associativo, è anche connessa ad una folta e varia articolazione di sottoinsiemi di associati. Inoltre, non risulta immediata nemmeno la quantificazione della platea di riferimento di tali associazioni, sia per la varietà di tipologie imprenditoriali, sia per la frammentarietà delle fonti dati disponibili. Una volta definiti i limiti delle informazioni disponibili, il lavoro propone una metodologia utile a stimare la misura della densità associativa per alcuni universi ben identificabili e diversificati consentendo quindi di comprendere quale sia il livello minimo di rappresentatività delle associazioni degli imprenditori.
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