Il processo dell’integrazione europea è andato avanti attraverso una complessa ed articolata road map. Il trattato di Roma, dopo alcuni iniziali tentativi d’integrazione ed armonizzazione, si è trasformato attraverso una serie di passaggi che hanno riguardato settori specifici, attraverso la politica dei piccoli passi, incentrati sulla progressiva integrazione politica e legislativa. Tra questi, l’armonizzazione del settore bancario ha vissuto alterni periodi di riconsiderazione, sino all’emanazione di due fondamentali direttive ed un programma di unificazione monetaria sfociata nell’adozione di una moneta comune, l’Euro. Nella sua evoluzione, il mercato unico si è affiancato ad un processo d’integrazione dei mercati, caratterizzato dalla concorrente globalizzazione e dalla liberalizzazione dei mercati finanziari, promossa dalla legislazione americana negli ultimi decenni dello scorso secolo. Gli ultimi trent’anni del ‘900 sono stati caratterizzati dalla uscita dal gold exchange standard e dal tentativo di rifondare l’equilibrio monetario tramite la emissione di carta moneta priva di valore intrinseco, in un ambiente favorevole in generale alla formazione del deficit spending keynesiano. La crisi delle monete dell’area Comecon, legate alla convertibilità limitata del sistema dei clearing bilaterali con il dissesto delle economie a pianificazione centrale, ha comportato la prevalenza delle valute pesanti, negli sconti penalizzanti del mercato dei clearing bilaterali, a valori in crollo sui mercati occidentali. In questo periodo, successivo all’abbandono del gold standard nel 1971 ed al crollo del muro di Berlino nel 1990, si presenta un’era di profonda trasformazione della banca, una rivoluzione radicale delle tecniche operative, dei prodotti delle dimensioni e delle strutture. Nello stesso periodo, la deregolamentazione del mercato finanziario e degli intermediari, assieme alla delocalizzazione della attività produttiva in Asia, ha creato un ampio spazio al proprietary trading, ai derivati ed alla proliferazione di collateralized bond, che ha invaso l’area occidentale, mentre si è innestata all’oriente l’impressionante crescita post marxiana dell’economia industriale del pianeta. Il Mediterraneo si è trovato ad un punto equidistante nella redistribuzione della produzione.

Assetto della banca nei mercati integrati. Evoluzione nell'economia moderna.

PINES, MARIO;MOSCONI, FRANCO
2013-01-01

Abstract

Il processo dell’integrazione europea è andato avanti attraverso una complessa ed articolata road map. Il trattato di Roma, dopo alcuni iniziali tentativi d’integrazione ed armonizzazione, si è trasformato attraverso una serie di passaggi che hanno riguardato settori specifici, attraverso la politica dei piccoli passi, incentrati sulla progressiva integrazione politica e legislativa. Tra questi, l’armonizzazione del settore bancario ha vissuto alterni periodi di riconsiderazione, sino all’emanazione di due fondamentali direttive ed un programma di unificazione monetaria sfociata nell’adozione di una moneta comune, l’Euro. Nella sua evoluzione, il mercato unico si è affiancato ad un processo d’integrazione dei mercati, caratterizzato dalla concorrente globalizzazione e dalla liberalizzazione dei mercati finanziari, promossa dalla legislazione americana negli ultimi decenni dello scorso secolo. Gli ultimi trent’anni del ‘900 sono stati caratterizzati dalla uscita dal gold exchange standard e dal tentativo di rifondare l’equilibrio monetario tramite la emissione di carta moneta priva di valore intrinseco, in un ambiente favorevole in generale alla formazione del deficit spending keynesiano. La crisi delle monete dell’area Comecon, legate alla convertibilità limitata del sistema dei clearing bilaterali con il dissesto delle economie a pianificazione centrale, ha comportato la prevalenza delle valute pesanti, negli sconti penalizzanti del mercato dei clearing bilaterali, a valori in crollo sui mercati occidentali. In questo periodo, successivo all’abbandono del gold standard nel 1971 ed al crollo del muro di Berlino nel 1990, si presenta un’era di profonda trasformazione della banca, una rivoluzione radicale delle tecniche operative, dei prodotti delle dimensioni e delle strutture. Nello stesso periodo, la deregolamentazione del mercato finanziario e degli intermediari, assieme alla delocalizzazione della attività produttiva in Asia, ha creato un ampio spazio al proprietary trading, ai derivati ed alla proliferazione di collateralized bond, che ha invaso l’area occidentale, mentre si è innestata all’oriente l’impressionante crescita post marxiana dell’economia industriale del pianeta. Il Mediterraneo si è trovato ad un punto equidistante nella redistribuzione della produzione.
2013
9788815246165
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