Sebbene oggi le infezioni in ginecologia non costituiscano sempre un pericolo così grave per le pazienti e i chirurghi, il problema delle complicanze infettive post-operatorie è ancora molto attuale, e tutt’altro che risolto. In Italia non esiste un sistema di sorveglianza delle infezioni nosocomiali, anche se studi di prevalenza e d’incidenza hanno riportato una frequenza d’infezioni ospedaliere paragonabile a quella rilevata negli altri Paesi europei. Si può stimare che in Italia dal 5 all’8% dei pazienti ricoverati contragga un’infezione ospedaliera: si può, quindi, stimare che ogni anno, in Italia, si verifichino dalle 450.000 alle 700.000 infezioni in pazienti ricoverati in ospedale, soprattutto infezioni urinarie, seguite da infezioni della ferita chirurgica, polmoniti e sepsi. Poiché le infezioni ospedaliere potenzialmente prevenibili rappresentano il 30% circa di quelle insorte, si può stimare che ogni anno vi siano fra le 135.000 e le 210.000 infezioni prevenibili, e che queste siano causa del decesso nell’1% dei casi. Risultano, quindi, prevenibili dai 1350 ai 2100 decessi circa in un anno (Dati del Ministero della Salute).
LE INFEZIONI IN OSTETRICIA E GINECOLOGIA
GUASCHINO, SECONDO;DE SETA, FRANCESCO;RICCI, GIUSEPPE
2010-01-01
Abstract
Sebbene oggi le infezioni in ginecologia non costituiscano sempre un pericolo così grave per le pazienti e i chirurghi, il problema delle complicanze infettive post-operatorie è ancora molto attuale, e tutt’altro che risolto. In Italia non esiste un sistema di sorveglianza delle infezioni nosocomiali, anche se studi di prevalenza e d’incidenza hanno riportato una frequenza d’infezioni ospedaliere paragonabile a quella rilevata negli altri Paesi europei. Si può stimare che in Italia dal 5 all’8% dei pazienti ricoverati contragga un’infezione ospedaliera: si può, quindi, stimare che ogni anno, in Italia, si verifichino dalle 450.000 alle 700.000 infezioni in pazienti ricoverati in ospedale, soprattutto infezioni urinarie, seguite da infezioni della ferita chirurgica, polmoniti e sepsi. Poiché le infezioni ospedaliere potenzialmente prevenibili rappresentano il 30% circa di quelle insorte, si può stimare che ogni anno vi siano fra le 135.000 e le 210.000 infezioni prevenibili, e che queste siano causa del decesso nell’1% dei casi. Risultano, quindi, prevenibili dai 1350 ai 2100 decessi circa in un anno (Dati del Ministero della Salute).Pubblicazioni consigliate
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